Uhm dato che ti ho risposto prima mi sento un minimo responsabile, e quindi non riesco a trattenermi dal risponderti di nuovo.
Prima di cominciare ti avverto che quanto segue costituisce esclusivamente "my two cents"; dato che si sta parlando di scelte che riguardano esclusivamente te, le mie opinioni valgono molto meno di due centesimi; lo dico subito perché ho come l'impressione che potrei lasciarmi trascinare più di quanto vorrei...
Ora. Io capisco (molto bene!) la delusione di una gara andata male o che non raggiunge le aspettative.
Se vuoi è anche vero che ti stai dimostrando carente sotto un aspetto che trovo essenziale a livello universitario, se non altro per chi voglia (come te, mi era parso) affrontare facoltà come fisica o matematica a livello serio e "competitivo". E non mi sto riferendo ad abilità di problem-solving o simili, ma alla capacità (forse anche più utile) di gestire delusioni, fallimenti e quant'altro. Credi che l'unico ostacolo in una laurea scientifica sia quello (eventuale) di un'ammissione in Normale? Che il successo/insuccesso in quel frangente determini completamente il resto della tua vita, e che quel che viene dopo non abbia importanza?
A scanso di equivoci, è quel che viene dopo che ha importanza, ed è a quello che - secondo me - dovresti realmente pensare.
D'altra parte, come dici tu,
Il punto è che non so se è ciò che voglio davvero...
Esatto: cosa vuoi davvero? Cosa sono secondo te la matematica/la fisica? Cos'è che te le rende attraenti? Cosa ti aspetti che possano darti, e cosa ritieni ci si aspetti da te nel momento in cui dovessi avvicinarti a una laurea scientifica?
Mi rendo conto molto chiaramente di quanto sia difficile avere un'idea della matematica(/fisica?) universitaria quando si è al liceo (e non penso che classico o scientifico faccia poi tanta differenza...). Ma sei fortunato: c'è un sacco di gente qui pronta a soddisfare i tuoi dubbi, a cercare di farti intravedere all'occorrenza cosa ci sia oltre la matematica del liceo, anche oltre la matematica delle olimpiadi; informati, incuriosisciti, pensa con la tua testa.
Di certo non posso dare il benché minimo giudizio su quanto tu sia "portato" per la materia basandomi sul fatto che hai partecipato a una (la tua prima?) gara di febbraio, ed è andata male. Avevo l'impressione che ti allenassi soprattutto perché c'è qualcosa che ti appassiona nel risolvere problemi o nel ragionare. Se non è così, perché lo fai? E se è così, in che modo il fatto di aver "fallito" una gara dovrebbe influenzare il tuo proposito di esercitarti in qualcosa che ti appassiona?
Per quanto riguarda la Normale, è davvero quello il punto? Entrare o non entrare? Se decidessi che la fisica è davvero ciò che ti piace e a cui ti senti di poter dedicare tre, forse cinque, forse molti più anni della tua vita, esiste la Normale come esistono borse di studio e altre scuole d'eccellenza, come anche un puro e semplice corso di laurea senza orpelli ulteriori, che non vedo bene cosa abbia da invidiare al corso di medicina. (Scegli forse il corso di laurea in base alla presenza o meno di un'ammissione selettiva?)
Fatto sta che - questo senza dubbio - la matematica, la fisica, non sono materie per tutti. Forse non sono quello che davvero ti piacerebbe fare, e non potrebbero darti le soddisfazioni che cerchi (questo noi come possiamo saperlo? Sta a te fartene un'idea il più chiara possibile). Ma, ti ripeto, la domanda è: cosa vuoi davvero?
Pensaci, ripensaci, dedicati a cose che ti appassionino, coltiva i tuoi interessi, scopri cose nuove ogni volta che ne hai occasione - e di solito le occasioni non mancano. Scopri cos'è che vuoi.
E poi agisci di conseguenza.
Fine della paternale
(Oddio, la mole di questo post mi spaventa non poco... alla faccia del lasciarsi trascinare...)