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Fisica I & II . Universita'

Inviato: 21 feb 2006, 17:30
da germania2002
Che libri mi consigliate?

Non l'halliday che ho visto in biblioteca e non mi piace tantissimo.

Io ne cerco uno che spiega bene la parte teorica, con, possibilmente, dimostrazioni (ma non compresse in 3 righi che poco poco sei distratto non le capisci nemmeno se scende gesu cristo, ma spiegate bene, magari a parole) e qualche esempio. Ma quello che mi preme sono teoria ed esercizi (non esercizi simil appello, ma simil olimpiadi).

Se ne sapete qualcuno e me lo consigliate, vi ringrazio!

Inviato: 21 feb 2006, 19:54
da mitchan88
Ma all'università si usa l'Halliday Resnick Waker?? :shock:

Beh, "simile" a quello ci sarebbe "La Fisica di Feynman"... :mrgreen:
Spiegato meglio, forse ^^

Inviato: 24 feb 2006, 20:03
da germania2002
lel, la fisica di Feymann fa schifo (imo eh)... Cioe' poche spiegazioni o dimostrazioni fatte veramente bene :/ (visto in biblio)

Inviato: 26 feb 2006, 17:28
da __Cu_Jo__
Feynman ti serve più ke altro come approfondimento.Dell'Halliday ci sono due libri:uno si chiama fondamenti di fisica.La teoria è fatta abstanza maluccio perchè spiega le cose in maniera troppo sintetica.L'unica cosa buona sono gli esercizi svolti che trovi in emule(in inglese...).Poi c'è fisica I e fisica II di Halliday,resnick,krane ke è quasi perfetto.L'unica pecca è che in internet non trovi gli esercizi svolti...

Inviato: 26 feb 2006, 18:11
da AleX_ZeTa
dai un'occhiata ai libri di Picasso, teoria e esercizi (editi dall'università di Pisa se non mi sbaglio).

Inviato: 26 feb 2006, 23:58
da fur3770
ho notato che i professori, agli esami, vogliono sapere ESATTAMENTE quello che ti hanno insegnato. Non serve farsi gli esercizi delle olimpiadi, saper fare i problemi delle olimpiadi internazionali di Fisica per prendere un voto alto... serve solo far vedere che hai appreso gli strumenti che il prof ti ha dato, se sai qualcosa in piu' è sempre meglio, ma in genere loro tendono a vedere tu cosa hai appreso del loro corso, non le preconoscenze che hai perché hai fatto le olimpiadi (se le hai fatte tanto di meglio). questo in un pò tutti gli esami. Studiati gli appunti, fatti esercizi extra e vai all'esame. se fai tutto bene il 30 non te lo nega nessuno. Ho conosciuto anche un professore che se solo gli ponevi un esercizio piu' spinto (difficile) s'incazzava dicendo che quelli non dovevamo farli.. ma dovevamo fare solo quelli di tipologia simile a quella che ci faceva vedere lui. Se qualcuno poi è così bravo da farli in maniera piu' brillante nessuno gli nega niente.
L'obiettivo dei professori universitari è vedere se tu capisci le cose che ti insegnano: non è vedere che sai fare problemi piu' difficili da quelli affrontati nel corso, perché magari ti sei fatto migliaia di esercizi da un eserciziario oppure sei appassionato di fisica. Questa è la linea che seguono un pò tutti i professori d'università. Prima lo capisci, meglio ti troverai. Ho visto gente farsi seghe mentali assurde su problemi piu' difficili di quelli che affrontavamo e questa gente alla fine non ha superato l'esame.
Non a caso soprattutto nei corsi di analisi I i professori all'inizio dicono: dimenticatevi tutto quello che sapete dal liceo, e imparate le cose come ve le insegno io... ovvero non serve che sai fare gli integrali a manetta, serve invece mostrare che hai capito quello che loro ti hanno insegnato.
Preferiscono uno che parte senza conoscenze di analisi e arriva a fine corso che ha imparato anche un 70% delle nozioni che hanno dato, rispetto a uno che proviene da uno scientifico in cui è stato bombardato di nozioni, che alla fine del corso arriva a sapere il 100% delle nozioni.
Ripeto, fermo restando che se sai le cose è meglio, faticherai di meno... magari mentre i tuoi colleghi che non sapevano nulla studiano fino alle 10 di sera, tu starai giocando alla PS2. Ma spingersi in problemi difficilissimi è, ai fini di superare (anche brillantemente) un esame, perfettamente INUTILE. Questo vale un pò per tutti gli esami. Addirittura stai dicendo di voler fare esercizi 'simil olimpiadi'... questa cosa, ai fini del superamento (ripeto anche brillantemente) dell'esame, è ridicola.

Inviato: 27 feb 2006, 01:11
da AleX_ZeTa
furetto, permettimi di dissentire...

prima di tutto, ammesso e non concesso che il tuo discorso sia corretto, perchè mai si dovrebbe dissuadere qualcuno a spingere oltre le sue capacità nel problem solving e le sue conoscenze? Solo perchè non servono ai fini di superare un esame? trovo che sia un punto di vista piuttosto limitato.
Personalmente non frequento l'università solo per il pezzo di carta che mi daranno alla fine, ma per acquisire determinate conoscenze e sviluppare alcuni miei interessi. E credo che sia fuori discussione che una persona che approfondisce gli argomenti studiati e non si limita a superare l'esame uscirà dall'università con una preparazione in generale migliore di chi si ferma ai quattro esercizi (generalmente stupidi) che servono per superare l'esame.
Detto questo, ho da contraddirti anche sulla prima parte: nella mia esperienza, breve ma non troppo in fondo, ho incontrato diversi docenti che cercavano di spingere gli studenti oltre quello che potevano spiegare durante il corso. Alcuni esercizi d'esame erano cose mai viste a lezione, che richiedevano un minimo di elasticità e di visione globale del problema, e non solo la fredda conoscenza del programma del corso. E questi sono i docenti che ti lasciano qualcosa in più...
Il porsi davanti a problemi difficili non è mai qualcosa di negativo, Anzi sviluppa diverse capacità. Che poi all'esame possano non servire a nulla può essere. Ma non è mai tempo perso (ecco, a meno che uno non si metta a risolvere problemi aperti da 200 anni,,, nel qual caso o è un genio o fa meglio a far dell'altro). Il fatto che poi tu definisca "inutile" un esame di questo tipo (intendo fisica I e II) fa un po' sorridere visto che - mi pare - tu faccia ingegneria, e non credo che fisica sia il fanalino di coda fra le materie del tuo corso di laurea.

Inviato: 27 feb 2006, 12:32
da fur3770
sono punti di vista. i professori che ho avuto finora mi è parso che la vedessero cosi.