[N/A] Number theoretic functional equations.

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HiTLeuLeR
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Messaggio da HiTLeuLeR »

<!-- BBCode Start --><B><font color=blue>Problema 1:</font></B><!-- BBCode End --> dimostrare che, se f(-): N<sub>0</sub> --> R è una funzione totalmente moltiplicativa<sup>(1)</sup> e monotona (strettamente) crescente o decrescente, allora esiste un qualche s \\in R tale che, per ogni n \\in N<sub>0</sub>: f(n) = n<sup>s</sup>.
<BR>
<BR><sup>(1)</sup>: una funzione aritmetica g(-): N<sub>0</sub> --> C si dice totalmente moltiplicativa sse, per ogni m, n \\in N<sub>0</sub>: g(m · n) = g(m) · g(n).
<BR>
<BR>
<BR>\"Nessuno può sorprendere i pensieri di Dio.\" - Eschilo
Simo_the_wolf
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Messaggio da Simo_the_wolf »

Osserviamo innanzitutto che f(x)=/=0 per ogni x€N<sub>0</sub> perchè altrimenti avremmo f(kx)=0 per ogni k naturale contro la ipotesi di monotonia.
<BR>
<BR>Consideriamo i numeri x e y come e<sup>a</sup> e e<sup>b</sup> (lo possiamo fare xkè siamo in N<sub>0</sub>; la nostra equazione diviene:
<BR>
<BR>f(e<sup>a</sup>e<sup>b</sup>)=f(e<sup>a+b</sup>)=f(e<sup>a</sup>)f(e<sup>a</sup>)
<BR>
<BR>ora consideriamo la funzione g(x) definita come f(e<sup>x</sup>) e otteniamo:
<BR>
<BR>g(a+b)=g(a)g(b)
<BR>
<BR>ora consideriamo il logaritmo naturale di entrambi i membri (lo possiamo fare visto che mai g(x)=0 infatti g(x)=f(e<sup>x</sup>)=/=0.
<BR>
<BR>ln(g(a+b))=ln(g(a))+ln(g(b))
<BR>
<BR>ora consideriamo la nuova funzione h(x)=ln(g(x)) e abbiamo
<BR>
<BR>h(a+b)=h(a)+h(b)
<BR>
<BR>ma h(x)=ln(f(e<sup>x</sup>)) è una composizione di funzioni monotone e quindi anch\'essa monotona. Ma essendo monotona avremo che h(x)=ax per qualche a reale (equazioni di Cauchy).
<BR>Quindi ln(f(e<sup>y</sup>))=ay cioè f(e<sup>y</sup>)=e<sup>ay</sup>. ponendo e<sup>y</sup>=x avremo f(x)=x<sup>a</sup> cioè la tesi.
<BR>Da notare che questo procendimento dimostra anche per x€R<sub>0</sub><BR><BR>[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Simo_the_wolf il 20-10-2004 22:00 ]
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MASSO
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Messaggio da MASSO »

Qualcuno che dispone di un pò di tempo da buttare potrebbe espormi la dimostrazione del fatto che se f(x) è monotona allora f(x)=ax per qualche a reale, grazie
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HiTLeuLeR
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Messaggio da HiTLeuLeR »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR>On 2004-10-20 22:10, MASSO wrote:
<BR>Qualcuno che dispone di un pò di tempo da buttare potrebbe espormi la dimostrazione del fatto che se f(x) è monotona allora f(x)=ax per qualche a reale, grazie.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>Tempo da buttare non ce n\'è di certo, ma ciò nondimeno... ci si può industriare!!!
<BR>
<BR>Innanzitutto, permettimi di muoverti un\'obiezione! Quel che tu affermi è ovviamente privo di riscontro, Masso, ché difatti non tutte le funzioni monotòne di R in R sono della forma f(x) := ax, per qualche a \\in R. Forse ti è sfuggita l\'articolazione dell\'argomento proposto da Simo, o forse più semplicemente ti sei espresso in modo incompiuto e un tantinello infelice. Ora, là dove non fosse sufficientemente chiaro, Simo sostiene, e giustamente, che, se f(-) è una funzione di K in K tale che:
<BR>
<BR><center>i) f(-) sia monotòna in K;<font color=white>............</font>ii) per ogni a, b \\in K: f(a+b) = f(a) + f(b),</center>
<BR>
<BR>allora esiste un qualche a \\in R per cui: f(x) = ax, qualunque sia x \\in R, ove K rappresenta un arbitrario insieme numerico della famiglia {N, Z, Q, R}. E adesso, quantunque si tratti di un risultato arcinoto, tenterò di chiarirne il perché...
<BR>
<BR>1) f(0) = 0. Infatti, qualunque sia K \\in {N, Z, Q, R}: f(0) = f(0 + 0) = [In base alla ii)] = f(0) + f(0), donde: f(0) = 0, poiché K è comunque un sottoinsieme di R, e in R vige la legge del trasporto.
<BR>
<BR>2) se in K ogni elemento ammette un inverso additivo, ovvero se K \\in {Z, Q, R}, allora f(-) è una funzione dispari del suo argomento. Difatti, nell\'assunto di cui sopra, per ogni x \\in K: 0 = [Per la (1)] = f(0) = f[x + (-x)] = [Dalla i)] = f(x) + f(-x), e dunque: f(-x) = -f(x), ancora in base alla legge del trasporto. Di qui seguita che, qualunque sia K \\in {N, Z, Q, R}, ci si può comunque restringere ad operare, nel prosieguo, sui soli valori dell\'argomento >= 0.
<BR>
<BR>3) per ogni n \\in N: f(n) = n · f(1). Se n = 0, dalla 1): f(0) = 0 = 0 · f(1). Sia dunque n \\in N<sub>0</sub>. La tesi è evidente per n = 1. Se poi se ne ammette la consistenza per un generico n intero > 0, allora: f(n+1) = [In base alla ii)] = f(n) + f(1) = [Per ipotesi] = n · f(1) + f(1) = (n+1) · f(1). Di qui, per induzione, l\'asserto.
<BR>
<BR><!-- BBCode Start --><B>@</B><!-- BBCode End --> Le condizioni (1) e (3) appena stabilite indicano che, se K = N, allora - indipendentemente dalla condizione i) di monotonia - tutte le soluzioni della funzionale qui presa in esame sono necessariamente del tipo f(x) := ax, con a := f(1) ed f(1) \\in R. Inoltre, per la proprietà di simmetria sancita dalla (2), questo stesso risultato è poi estendibile al caso in cui sia K = Z. Supporremo pertanto per il seguito che sia K = Q oppure K = R.
<BR>
<BR>4) Per ogni n \\in N<sub>0</sub>: f(1/n) = 1/n · f(1). Difatti, qualunque sia n \\in N<sub>0</sub>: f(1) = f(n/n) = [Poiché la somma in K è associativa] = f(sum<sub>i=1...n</sub> 1/n) = [Iterando n volte l\'applicazione della ii)] = sum<sub>i=1...n</sub> f(1/n) = n · f(1/n). E poiché Q ed R sono dei campi, là dove sia n \\in N<sub>0</sub>: f(1) = n · f(1/n) ==> f(1/n) = 1/n, q.e.d.
<BR>
<BR>5) Per ogni x \\in Q: f(x) = x · f(1). In conseguenza delle relazioni (1) e (2), non è lesivo di generalità supporre x > 0. E allora, poiché x è comunque un numero razionale, esistono univocamente determinati m, n \\in N<sub>0</sub>, con gcd(m, n) = 1, tali che: x = m/n, cosicché: f(x) = f(m/n) = [Dissociando in somma] = f(sum<sub>i=1...m</sub> 1/n) = [Iterando m volte l\'applicazione della ii)] = sum<sub>i=1...m</sub> f(1/n) = m · f(1/n) = [Per la (4)] = m/n · f(1) = x · f(1), q.e.d.
<BR>
<BR><!-- BBCode Start --><B>@</B><!-- BBCode End --> Le condizioni fin qui stabilite suggeriscono che, se K = Q, allora - a prescindere dalla condizione i) - tutte le soluzioni della funzionale allo studio non possono che essere del tipo f(x) := ax, con a := f(1) ed f(1) \\in R. Nel seguito, ammettermo dunque che sia K = R.
<BR>
<BR>6) Per ogni x \\in R: f(x) = x · f(1). Per ogni x \\in R, esistono due successioni di numeri razionali {x<sub>n</sub><sup>(i)</sup>: n \\in N} ed {x<sub>n</sub><sup>(s)</sup>: n \\in N}, l\'una monotona non decrescente, l\'altra monotòna non crescente<sup>(1)</sup>, entrambe convergenti ad x e tali che, per ogni n \\in N: x<sub>n</sub><sup>(i)</sup> <= x <= x<sub>n</sub><sup>(s)</sup>. Se pertanto è valida la i), allora - comunque scelto un n \\in N: f(x<sub>n</sub><sup>(i)</sup>) <= f(x) <= f(x<sub>n</sub><sup>(s)</sup>), oppure: f(x<sub>n</sub><sup>(i)</sup>) >= f(x) >= f(x<sub>n</sub><sup>(s)</sup>), a secondo che f(-) sia, rispettivamente, monotòna non decrescente o monotòna non crescente. E tuttavia, in base alla (5), l\'una e l\'altra condizione si traducono nel dire che, per ogni n \\in N: x<sub>n</sub><sup>(i)</sup> · f(1) <= f(x) <= x<sub>n</sub><sup>(s)</sup> · f(1), oppure: x<sub>n</sub><sup>(i)</sup> · f(1) >= f(x) >= x<sub>n</sub><sup>(s)</sup> · f(1), in funzione delle occorrenze già descritte. Di qui, passando al limite ai tre membri per n tendente a +inf, si conclude finalmente che: f(x) = x · f(1), pur di applicare lo <!-- BBCode Start --><I>squeeze principle</I><!-- BBCode End --> poscia d\'avere osservato che, per costruzione: lim<sub>n --> +inf</sub> x<sub>n</sub><sup>(i)</sup> = lim<sub>n --> +inf</sub> x<sub>n</sub><sup>(s)</sup> = x.
<BR>
<BR><!-- BBCode Start --><B>@</B><!-- BBCode End --> Riassumendo quanto detto fino a questo punto, possiamo dunque concludere che, se K è un qualunque insieme numerico della famiglia {N, Z, Q, R} ed f(-) è soluzione dell\'equazione funzionale definita dalle condizioni i) e ii), allora necessariamente: f(x) = ax, per ogni x \\in K, essendo a := f(1) ed f(1) \\in R. E in effetti, si verifica per sostituzione diretta che ogni funzione di questo tipo è soluzione, e così null\'altro rimane da aggiungere.
<BR>
<BR><sup>(1)</sup>: basti porre, per ogni n \\in N: x<sub>n</sub><sup>(i)</sup> := Floor[10<sup>n</sup> · x]/10<sup>n</sup> ed x<sub>n</sub><sup>(s)</sup> := Ceil[10<sup>n</sup> · x]/10<sup>n</sup>, ove Floor(t) := max{k \\in Z: k <= t} e Ceil(t) := min{k \\in N: k >= t}, qualunque sia t \\in R.
<BR>
<BR>
<BR>\"L\'uno cerca un ostetrico per i propri pensieri, l\'altro qualcuno da poter aiutare: è così che nasce così un magnifico dialogo.\" - F. W. Nietzsche<font color=white><BR><BR>[ Questo Messaggio è stato Modificato da: HiTLeuLeR il 23-10-2004 17:42 ]
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HiTLeuLeR
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Messaggio da HiTLeuLeR »

Ok, Simo, ottimo lavoro! Rilancio prontamente con qualcosa di più \"tecnico\"...
<BR>
<BR><font color=red><!-- BBCode Start --><B>Problema 2:</B><!-- BBCode End --></font> siano f(-), F(-): N<sub>0</sub> --> C due funzioni aritmetiche mai nulle. Dimostrare in tal caso che, per ogni n \\in N<sub>0</sub>: F(n) = prod<sub>k | n</sub> f(k) sse f(n) = prod<sub>k | n</sub> F(n/k)<sup>mu(k)</sup>, ove mu(-) denota qui l\'omonima funzione di Moebius e le produttorie s\'intendono estese a tutti e soli i divisori interi positivi di n.
<BR>
<BR>
<BR>\"Le persone oneste e intelligenti difficilmente fanno una rivoluzione, perché sono sempre in minoranza.\" - Aristotele<font color=white><BR><BR>[ Questo Messaggio è stato Modificato da: HiTLeuLeR il 23-10-2004 18:10 ]
mario86x
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Messaggio da mario86x »

Qualcuno potrebbe spiegarmi cos\'è la funzione di moebius? Sorry per l\'ignoranza
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Messaggio da HiTLeuLeR »

Buongiorno, mondo!!! Ciao, mario. Dunque...
<BR>
<BR>E\' detta mu di Moebius la funzione aritmetica mu(-): N<sub>0</sub> --> C definita ponendo mu(n) := 1, per n = 1; e se n è un intero > 1: mu(n) := (-1)<sup>k</sup>, là dove sia n = prod p<sub>i</sub>, con k \\in N<sub>0</sub> e p<sub>1</sub>, p<sub>2</sub>, ..., p<sub>k</sub> numeri primi distinti; mu(n) := 0, in tutti gli altri casi. Lasciate che vi faccia osservare esplicitamente come, essendo n > 1, mu(n) sia diverso da zero sse n non risulta divisibile per il quadrato di un qualche numero primo naturale.
<BR>
<BR>
<BR>\"Abbiamo due orecchie e una sola bocca proprio perché dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno.\" - Zenone<font color=white><BR><BR>[ Questo Messaggio è stato Modificato da: HiTLeuLeR il 24-10-2004 10:51 ]
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