Pigkappa ha scritto:Un protone viene messo, da fermo, lungo una linea di forza di un campo elettrico E. Determinare se la traiettoria del protone coinciderà necessariamente con la linea di forza su cui si trova. Non considerare gli effetti di eventuali altri campi (gravitazionale, magnetico...) che potrebbero essere presenti.
Le linee di forze sono la soluzione del sistema di equazioni differenziali
y'(x)=Ey(x,y,z)/Ex(x,y,z)
z'(x)=Ez(x,y,z)/Ex(x,y,z)
in realtà ci sono altyri due sistemi a questo equivalenti in cui la coordinata libera è y o z la cui forma si ricava in maneira ovvia da questo cambiando opportunamente le lettere e che a seconda dei casi possono essere più facili da risolvere
La traiettoria di una carica puntiforme invece è descritta parametricamente da questo sistema di equazioni differenziali
mx''(t)=qEx(x(t),y(t),z(t))
my''(t)=qEy(x(t),y(t),z(t))
mz''(t)=qEz(x(t),y(t),z(t))
con le condizioni iniziali x'(0)=y'(0)=z'(0)=0 e qualsiasi sulla posizione
per avere la stessa traiettoria si dovrebbe dimostrare che questi due sistemi hanno sempre la stessa soluzione (o meglio che la soluzione del secondo, una volta eliminato t, è soluzione anche del primo)
Una soluzione del genere non può esisitere perchè è ovvio che la soluzione del secondo sistema dipende dal rapporto q/m e quindi anche se esistesse un valore di tale rapporto che rendesse uguali le soluzioni dei due sistemi per una particolare soluzione di campo basterebbe modificare quel rapporto per avere una carica puntiforme che non si muove sulla linea di forza. Inoltre è evidente che quel particolare valore di q/m non può avere la proprietà di far muovere la carica puntiforme lungo le linee di forza per qualunque configurazione di campo.
Per esempio se esistesse q/m che rende uguali le soluzioni dei due sistemi prendo una configurazione di campo in cui le cariche sorgenti sono il doppio di prima, questo rende il campo elettrico in ogni punto esattamente il doppio di prima. Questo non modifica il primo sistema di equazioni ma modifica il secondo che non sarà equivalente al caso precedente se non per configurazioni particolari di campo.
Per cui un protone non si muove lungo una linea di forza qualunque sia il campo elettrico presente.
Si può anche ragionare in quest'altro modo: dalla meccanica sappiamo che l'unico moto in cui il valore dell'accelerazione non influenza la forma della traiettoria è il moto rettilineo. Questo ci permette di dire che, tranne per i campi con linee di forza rettilinee (condensatore o singola carica puntiforme), cariche con rapporto q/m (che determina l'inerzia rispetto al campo elettrico, invece che rispetto alla forza elettrica) diverso avranno traiettorie diverse nella stessa configurazione di campo.
Quindi non c'è motivo per cui un protone si debba muovere lungo le linee di forza qualunque sia la configurazione di campo.
Infine c'è la dimostrazione analitica
Riscriviamo i sistemi così
y'(x)=Ey/Ex
z'(x)=Ez/Ex
mx''(t)=qEx
my''(t)=qEy
mz''(t)=qEz
dove sottintendiamo la dipendenza spaziale del campo e indichiamo con l'apice sia la derivata rispetto a x che rispetto a t, la ariabile di derivazione è indicata tra parentesi. Allora possiamo riscrivere
y''(t)=(x'(t))^2y''(x)+y'(x)x''(t) idem per z
allora le equazioni del secondo sistema diventano
x''(t)=q/mEx
(x'(t))^2y''(x)+y'(x)x''(t)=q/mEy
(x'(t))^2z''(x)+z'(x)x''(t)=q/mEz
supponendo che i due sistemi abbiano la stessa traiettoria come soluzione prendiamo y'(x) e z'(x) dal primo sistema e x''(t) dalla prima equazione del secondo, quindi le ultime due equazioni del secondo diventano
(x'(t))^2y''(x)=0
(x'(t))^2z''(x)=0
che possono essere risolte solo se x non varia nel tempo (cioè se Ex=0, ma questo vuol dire che il primo sistema non è ben definito e va riscritto quindi questa soluzione non va bene) oppure se y''(x) e z''(x) sono nulle, cioè, come detto prima, se le linne di forza sono rettilinee