Inviato: 15 dic 2009, 22:17
Metto anche la mia, che sostanzialmente è come tutte le altre:
pongo $ \displaystyle~p(x)=\sum_{i=0}^{2d}a_ix^i $ (con $ \displaystyle~a_{2d}=1 $) e cerco un polinomio a coeff. razionali $ \displaystyle~r(x)=\sum_{i=0}^d b_ix^i $ che "approssimi" bene $ \displaystyle~\sqrt{p(x)} $, cioè tale che $ \displaystyle~r^2(x)=s(x)=\sum_{i=0}^{2d}c_ix^i $ abbia i primi $ \displaystyle~d+1 $ coefficienti uguali a $ \displaystyle~p(x) $. Ciò è possibile in quanto $ \displaystyle~c_m=\sum_{i=\max(m-d,0)}^{\min(m,d)}b_ib_{m-i}~~\forall m $, da cui $ \displaystyle~c_m=\sum_{i=m-d}^d b_ib_{m-i}~~\forall d\le m\le 2d $ e imponendo $ \displaystyle~c_m=a_m~~\forall d\le m\le 2d $ otteniamo le relazioni ricorsive:
$ \displaystyle~b_{2d}=1 $, $ \displaystyle~b_{m-d}=\frac{a_m-\sum_{i=m-d+1}^{d-1}b_ib_{m-i}}{2} $
da cui si può calcolare il valore dei $ \displaystyle~b_i $ facendo decrescere $ \displaystyle~m $ (infatti gli indici dei termini nella sommatoria sono tutti $ \displaystyle~\ge m-d+1 $). Se ora $ \displaystyle~p(n)=r^2(n) $ per infiniti $ \displaystyle~n $ si ha la tesi dal fatto che $ \displaystyle~p(n)-r^2(n) $ se fosse un polinomio dovrebbe avere infinite radici, da cui segue $ \displaystyle~p(x)=r^2(x) $, quindi si può porre $ \displaystyle~q(x)=r(x) $ essendo $ \displaystyle~r(x) $ a coefficienti interi per il lemma di Gauss. Supponiamo quindi per assurdo che $ \displaystyle~p(n)\neq r^2(n) $ per infiniti $ \displaystyle~n\in\mathbb{N}_0 $. Essendo i $ \displaystyle~b_i $ razionali possiamo chiamare $ \displaystyle~t $ il m.c.m. dei denominatori delle loro frazioni ridotte ai minimi termini. Abbiamo $ \displaystyle~|p(x)-r^2(x)|=|\sum_{i=0}^{d-1}(a_i-c_i)x^i|\le|\sum_{i=0}^{d-1}(a_i-c_i)|x^{d-1} $ definitivamente, da cui, ponendo $ \displaystyle~M=|\sum_{i=0}^{d-1}(a_i-c_i)| $, $ \displaystyle~|p(x)-r^2(x)|\le Mx^{d-1} $. Definitivamente vale anche $ \displaystyle~x> tM,~p(x)\ge\frac{n^{2d}}{4},~r(x)\ge\frac{x^{2d}}{2} $ (*). Esiste per quanto supposto un $ \displaystyle~n $ tale che $ \displaystyle~r(n)\neq\sqrt{p(n)}\in\mathbb{N} $ e che rispetti tutte le condizioni suddette valide definitivamente. Ovviamente $ \displaystyle~|\sqrt{p(n)}-r(n)|\ge\frac{1}{t} $ essendo $ \displaystyle~\sqrt{p(n)} $ e $ \displaystyle~r(n) $ diversi e rappresentabili come frazioni dal denominatore $ \displaystyle~\le t $. A questo punto si ottiene la contraddizione
$ \displaystyle~\frac{n^d}{t}=(\sqrt{\frac{n^{2d}}{4}}+\frac{n^d}{2})\cdot\frac{1}{t}\le|\sqrt{p(n)}+r(n)||\sqrt{p(n)}-r(n)|=|p(n)-r^2(n)| $$ \displaystyle~\le Mn^{d-1}<\frac{n^d}{t} $
(*) Infatti si può dimostrare facilmente che per ogni reale $ \displaystyle~\alpha<1 $ vale $ \displaystyle~p(x)\ge \alpha x^{2d} $ definitivamente. Altrettanto vale per $ \displaystyle~r(x) $.
pongo $ \displaystyle~p(x)=\sum_{i=0}^{2d}a_ix^i $ (con $ \displaystyle~a_{2d}=1 $) e cerco un polinomio a coeff. razionali $ \displaystyle~r(x)=\sum_{i=0}^d b_ix^i $ che "approssimi" bene $ \displaystyle~\sqrt{p(x)} $, cioè tale che $ \displaystyle~r^2(x)=s(x)=\sum_{i=0}^{2d}c_ix^i $ abbia i primi $ \displaystyle~d+1 $ coefficienti uguali a $ \displaystyle~p(x) $. Ciò è possibile in quanto $ \displaystyle~c_m=\sum_{i=\max(m-d,0)}^{\min(m,d)}b_ib_{m-i}~~\forall m $, da cui $ \displaystyle~c_m=\sum_{i=m-d}^d b_ib_{m-i}~~\forall d\le m\le 2d $ e imponendo $ \displaystyle~c_m=a_m~~\forall d\le m\le 2d $ otteniamo le relazioni ricorsive:
$ \displaystyle~b_{2d}=1 $, $ \displaystyle~b_{m-d}=\frac{a_m-\sum_{i=m-d+1}^{d-1}b_ib_{m-i}}{2} $
da cui si può calcolare il valore dei $ \displaystyle~b_i $ facendo decrescere $ \displaystyle~m $ (infatti gli indici dei termini nella sommatoria sono tutti $ \displaystyle~\ge m-d+1 $). Se ora $ \displaystyle~p(n)=r^2(n) $ per infiniti $ \displaystyle~n $ si ha la tesi dal fatto che $ \displaystyle~p(n)-r^2(n) $ se fosse un polinomio dovrebbe avere infinite radici, da cui segue $ \displaystyle~p(x)=r^2(x) $, quindi si può porre $ \displaystyle~q(x)=r(x) $ essendo $ \displaystyle~r(x) $ a coefficienti interi per il lemma di Gauss. Supponiamo quindi per assurdo che $ \displaystyle~p(n)\neq r^2(n) $ per infiniti $ \displaystyle~n\in\mathbb{N}_0 $. Essendo i $ \displaystyle~b_i $ razionali possiamo chiamare $ \displaystyle~t $ il m.c.m. dei denominatori delle loro frazioni ridotte ai minimi termini. Abbiamo $ \displaystyle~|p(x)-r^2(x)|=|\sum_{i=0}^{d-1}(a_i-c_i)x^i|\le|\sum_{i=0}^{d-1}(a_i-c_i)|x^{d-1} $ definitivamente, da cui, ponendo $ \displaystyle~M=|\sum_{i=0}^{d-1}(a_i-c_i)| $, $ \displaystyle~|p(x)-r^2(x)|\le Mx^{d-1} $. Definitivamente vale anche $ \displaystyle~x> tM,~p(x)\ge\frac{n^{2d}}{4},~r(x)\ge\frac{x^{2d}}{2} $ (*). Esiste per quanto supposto un $ \displaystyle~n $ tale che $ \displaystyle~r(n)\neq\sqrt{p(n)}\in\mathbb{N} $ e che rispetti tutte le condizioni suddette valide definitivamente. Ovviamente $ \displaystyle~|\sqrt{p(n)}-r(n)|\ge\frac{1}{t} $ essendo $ \displaystyle~\sqrt{p(n)} $ e $ \displaystyle~r(n) $ diversi e rappresentabili come frazioni dal denominatore $ \displaystyle~\le t $. A questo punto si ottiene la contraddizione
$ \displaystyle~\frac{n^d}{t}=(\sqrt{\frac{n^{2d}}{4}}+\frac{n^d}{2})\cdot\frac{1}{t}\le|\sqrt{p(n)}+r(n)||\sqrt{p(n)}-r(n)|=|p(n)-r^2(n)| $$ \displaystyle~\le Mn^{d-1}<\frac{n^d}{t} $
(*) Infatti si può dimostrare facilmente che per ogni reale $ \displaystyle~\alpha<1 $ vale $ \displaystyle~p(x)\ge \alpha x^{2d} $ definitivamente. Altrettanto vale per $ \displaystyle~r(x) $.