Io ho partecipato alla correzione del test finale, e devo dire che sono stato abbastanza impressionato (nagativamente..).
E voi mi direte "e che ci frega della tua impressione?!?". Ok, ma lasciate che mi sfoghi lo stesso, che mi fa bene, alla peggio non leggete.
Ho appreso in sede di correzione che ben 4 problemi dei dimostrativi erano già stati svolti a lezione, quindi in sostanza 28 punti su 80 erano regalati. Quando me l'hanno detto sono rimasto un po' contrariato, ma quando ho visto
in che modo questi problemi sono stati risolti, mi è venuto lo sconforto.
Il problema dei 2002 polinomi era stato dimostrato pubblicamente almeno 2 volte, com'è possibile che solo 3 o 4 persone abbiano scritto qualcosa di lontanamente sensato? L'enorme maggioranza (tutti, direi) ha capito che si trattava di un problema fatto a lezione, ed ha cercato di ricordarsi qualcosa della soluzione. Tutti usavano la stessa notazione, tutti usavano lo stesso claim, tutti usavano gli stessi step, nessuno usava la testa. Non serve ricordarsi più o meno come si risolve un problema e all'incirca quali sono i passaggi, se poi non si ragiona!!! Moltissimi hanno scritto esplicite assurdità per il troppo sforzo di memoria ed il troppo poco sforzo di ragionamento, mi capite?? Non siete a scuola, dove bisogna imparare bovinamente la lezione con le stesse parole del prof. O capite veramente quello che state facendo, o non concluderete molto. Esprimetevi pure da cani, usate parole inventate, ma
pensate a quello che fate.
Discorso simile per l'equazione funzionale senza soluzioni. Mi sembra che il giorno prima ne abbiate vista una simile, ma con un + anziché un -, o analogo. In quanti hanno cercato di risolverla nello stesso identico modo? Anche qui c'è stata una sorta di "epidemia della ricetta", ovvero: non so o non mi ricordo la ricetta, ergo non posso risolvere il problema. Poi, lasciamo perdere chi trovava 2f(x)=f(x) e non riusciva più ad andare avanti (giuro che è successo a più d'uno!), chi dimostrava iniettività e surgettività in modi rivoltanti (oltre che errati), chi escludeva certe soluzioni all'inizio, e le accettava alla fine. Un disastro, su un problema per nulla impegnativo.
Poi ho corretto la disuguaglianza finale, che siccome aveva la ricetta bell'e pronta, non ha dato grossi problemi, e la permutazione con i cicli da 3, che tutto sommato (a parte qualcuno che non sa fare i conteggi banali!!!), non ha riservato troppe sorprese.
La mia personalissima opinione (condivisa da qualcuno, peraltro..) è questa: è IMPERATIVO e PRIORITARIO che voi DISIMPARIATE il metodo che usate abitualmente per sopravvivere a scuola. Mi spiego meglio. A scuola siete probabilmente circondati da professori-mummia che vogliono sentirsi ripetere una lezione banale con le stesse identiche parole loro o del libro, e se sgarrate dalle "paroline magiche" perdete punti. In matematica dovete probabilmente imparare a risolvere una serie di tipologie di problemi standardizzati, con delle tecniche canoniche, e se usate altri metodi perdete punti.
Ok, fatelo pure a scuola, ma siate consapevoli che tutto questo alle olimpiadi e agli stage è DANNOSO. Se imparate qualcosa a memoria senza capirlo, buttate il vostro tempo (e anche il nostro, se v'interessa). Se assorbite tutto in modo acritico, senza riflettere su quello che imparate, perdete tempo e i vostri risultati non cambieranno di una virgola. Alle olimpiadi non esistono le tipologie di problemi, NON ESISTONO LE RICETTE nel senso a cui la scuola vi ha abituati.
Io vedo che a lezione molti cercano di carpire quelle 2 o 3 "frasi fatte" da poter ripetere come dei pappagalli, ma questo funziona a scuola, non qui! Non potete ridurre una lezione a 3 frasi. Una lezione dovrebbe lasciarvi solo un "feeling" e una visione delle cose più profonda. Niente altro, AL BANDO LE FRASI FATTE! Al bando parole come "step", "claim", "wlog", "RHS", "LHS", e chi più ne ha più ne metta, se poi vengono usate più o meno arbitrariamente (una spruzzatina qui, una lì..), e per scrivere cose di qualità infima!! Suonano storte e aberranti come delle parolacce in bocca a un bambino.
Ok, fine dello sfogo, grazie della pazienza.
