Orgoglioso di essere romano (mi pare fosse un vecchio manifesto pubblicitario di Veltroni: ricorda molto il "Fiero di essere Lensese - sangue e onore!" di una bandiera di una inverosimile e probabilmente non fortissima squadra di calcio francese) aggiungo volentieri i dettagli che mancano...
Prima di tutto, se E è un taglio, ogni ciclo del grafo contiene un numero pari di archi di E: infatti ogni volta che passo su un arco di E vado da un blocco all'altro dei vertici del grafo, visto che devo tornare al blocco di partenza, farò questa cosa un numero pari di volte...
Lemma: se un grafo non ha cicli di lunghezza dispari, allora è bipartito (l'altra freccia è banale). Wlog il grafo è connesso (sennò analizzo singolarmente ciascuna componente conenssa). Fisso un nodo A e dico che un nodo P è bello se il cammino AP ha lunghezza pari (il cammino non è unico, ma se ce ne fossero due di parità diversa, si formerebbe per forza un ciclo di lunghezza dispari). Invece dico che un nodo Q è brutto se AQ ha lunghezza dispari. Ora chiaramente due nodi belli B e C non possono essere collegati tra loro, altrimenti per andare da A a C potrei prima passare per B e poi fare un altro passo fina a C, ottenendo un cammino di lunghezza dispari. Allo stesso modo due nodi brutti non possono essere collegati. Quindi se divido il grafo in nodi belli e nodi brutti lo ho bipartito.
Ora, tornando al problema, se considero del percorso AP non la parità del numero di archi totale (che varia a seconda di che percorso scelgo), bensì la parità del numero di archi di E che incontro, divido il grafo in nodi belli e nodi brutti in questo nuovo modo e noto che:
1) due nodi esteticamente simili non possono essere collegati da un arco di E (stesso ragionamento di sopra)
2) due nodi esteticamente diversi B e C non possono essere collegati da un arco non di E: se lo fossero, vado da A a B, poi da B prendo l'arco non di E che lo collega a C e noto che qualcosa non va (fair is foul and foul is fair - citando le tre streghe di Macbeth).
p.s. sono finalmente finiti finiti i tempi in cui se dicevi "che taglio!" a uno stage, un buon 95% della gente si girava e ti guardava con aria perplessa
