Sia \(H=p_1 \cdot \ldots \cdot p_k\) il numero con cui cerchiamo un coprimo in \( S = \{a+b, \ldots, a \cdot n_k + b\} \). Per comodità poniamo \(c(n) := an+b\).
Supporremo che \(p_i \nmid a\) per ogni \(i\), altrimenti si avrebbe \(p_i \nmid aj+b\) per ogni \(j\).
First step. Innanzitutto dimostriamo che il numero di coprimi con \(H\) in \(S\) è uguale al numero di coprimi nell'intervallo \([m+1, m+n_k]\), per qualche \(m\) dipendente da \(a,b\).
1. Associamo ad ogni \(p_i\) un \(s_i\) tale che \(c(s_i)\) è il più piccolo numero divisibile per \(p_i\) in \(S\).
2. Notiamo che se \(am +b\) è divisibile per \(p_i\), allora \( p_i \mid a(m-s_i) \ \ \Rightarrow \ \ p_i \mid m-s_i\). Dunque tutti e soli i numeri divisibili per \(p_i\) sono quelli della forma \( c (s_i + mp_i) \).
3. Prendiamo un numero \(M\) tale che \( M + s_i \equiv 0 \pmod{p_i} \) per ogni \(i\). Per TCR siamo certi che esista.
Allora un numero nell'intervallo \(M+t \in [M+1, M+n_k]\) è divisibile per \(p\) se e solo se \( c(t)\) è divisibile per \(p\):
infatti se \(t= s_i+ mp_i\) - ossia quando \( c(t) \) è divisibile per \(p\) - allora \(M+s_i + mp_i \equiv 0 \pmod{p} \) per definizione di \(M\).
Second step. Nel documento
qui (
Coprimality in special intervals), si dimostra che i coprimi con un certo \(H\) in un intervallo di lunghezza \(n_k\), dove \(k= \omega(H) \), sono almeno:
\[ n_k \frac{ \varphi(H)}{H} - 2^{k-1} \]
da cui siamo sicuri che se un \(n_k\) soddisfa la disuguaglianza:
\[ n_k \ge ( 2^{k-1} +1 )\frac{H}{\varphi(H)} \]
allora di certo va bene. La funzione
\[\frac{H}{\varphi(H)} = \prod_{p \mid H} \frac{1}{1-p^{-1} } = f(p_1, \ldots, p_k) \]
è decrescente in \(p_i\) per tutti gli \(i\): se \(p_i\) cresce, \(p_i^{-1}\) decresce, \(1-p_i^{-1}\) cresce, \(\frac{1}{1-p_i^{-1} }\) decresce. Dunque il massimo di \(f\) si ottiene per \(p_i: =\) i-esimo primo. In
G. H. Hardy and E. M. Wright. An Introduction to the Theory of Numbers, volume 6. Oxford University Press., 2009. si stabilisce che, per ogni \( \varepsilon \in ] 1, \infty[ \), per \(H\) abbastanza grande vale:
\[ \frac{H}{\varphi(H)} \le e^{\gamma} \log \log H \cdot \varepsilon \]
dove \(\gamma\) è la
costante di eulero-mascheroni.
Notiamo che \( \log H = \sum_{i=1}^k \log p_k\) è esattamente \(\vartheta(p_k) \), la
prima funzione di chebyshev. Visto che
\[ \vartheta(p_k) \le 1.35 k \ln k\]
per \(k \ge 198\) (vedi riferimento, asymptotic bounds), possiamo dire che
\[ \frac{H}{\varphi(H)} \le e^{\gamma} \log \log H \cdot \varepsilon \le e^{\gamma}( \log 1.35 + \log k + \log \log k) \]
Dunque se \(n_k\) soddisfa
\[ n_k \ge ( 2^{k-1} +1 )e^{\gamma} ( \log k + \log \log k ) \varepsilon \]
Allora sicuramente va bene. Abbiamo stabilito perciò che \( n_k = O (2^k \log k)\). Ma si riesce a fare di meglio?
@Jordan, tu hai la dimostrazione per \(2^k\)? Non so, perchè mi viene il dubbio che si possa realizzare l'uguaglianza, con qualche modifica che non altera la crescita asintotica...