RR e Teorema di Pitagora: compatibile?

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Navi
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Iscritto il: 28 ago 2020, 13:28

RR e Teorema di Pitagora: compatibile?

Messaggio da Navi »

Cari Amici, desidero sapere che ne pensate dei rapporti tra RR e Pitagora.

A un viaggiatore, che non conosce le Trasformazioni di Lorentz, dicono semplicemente che sta viaggiando a 0.5 C. Ha un laser, e constata che l'alberto maestro (di 12 metri) è percorso dalla luce in 4 ns (TC). Ovviamente sa pure che la luce percorre orizzontalmente la barca in (tc) 9 ns. Può o no impostare Pitagora per sapere la sfasatura temporale tra lui che cammina e chi è fermo? Duci ciò poiché a me pare che il Teorema sia insufficiente per comprendere la RR
Varrei tanto conoscere il Vostro parere
Navi

Ciao
Navi
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Re: RR e Teorema di Pitagora: compatibile?

Messaggio da Navi »

In ogni caso, e anche a voler prescindere dal fatto che (in via sperimentale e reale) nessuno ha mai osservato i pretesi raggi obliqui tra i due specchi paralleli, sta di fatto che lo svolgimento descritto appare in totale disaccordo con una fondamentale legge della fisica: che ne pensate? Magari se ne riparla.
Navi
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Re: RR e Teorema di Pitagora: compatibile?

Messaggio da Navi »

http://www.fmboschetto.it/tde/2_2.htm

Indico questo sito poiché,
fermo l’apprezzamento per la sapienza e lo sforzo prodigati, preme umilmente far presente che l’esito finale, ossia TC = √(tc)^2 – (tv)^2, è valido sol perché viene “azzeccato” un “sostituto” del Teorema (prego di verificare) che recita: «In ogni triangolo rettangolo ogni cateto è medio proporzionale tra la somma degli altri due lati e la loro differenza». Per dirla con riguardo al caso specifico, e premesso che T è il tempo “dilatato” (del viaggiatore) inteso come numero dei tic tac (dunque minore rispetto a quelli del cronometro dell’osservatore: il cui tempo è t), il cateto verticale TC è medio proporzionale tra [tc (ipotenusa osservata) + tv (cateto orizzontale osservato)] e [tc - tv]:
TC = √(tc + tv) * (tc – tv).
Sicché TC = √(tc)^2 – (tv)^2.
Donde T = (t √c^2 – v^2)/C

In ossequio a Poincaré (C = 1), T = t √1 – v^2.

Insomma, indipendentemente da Pitagora, triangoli e tutto il resto, il valore di TC si ottiene, in QUALSIASI CONDIZIONE (per es., orologio a luce orizzontale), ricavando il MEDIO PROPORZIONALE tra la somma delle due velocità (C e V: ovviamente, moltiplicate per t) e la differenza tra le stesse (questa è l’essenza!).

In ogni caso, e anche a voler prescindere dal fatto che (in via sperimentale e reale) nessuno ha mai osservato i pretesi raggi obliqui tra i due specchi paralleli, sta di fatto che lo svolgimento descritto appare in totale disaccordo con una fondamentale LEGGE della fisica (l'OTTICA): che ne pensate? Magari se ne riparla.
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