Day 0
Morto un diario, se ne fa un altro. Qualcosa qualcosa. Salutiamo i nostri amici rumeni già tornati in madrepatria, e vi invitiamo alla lettura del primissimo diario international egmo camp, scritto a varie mani direttamente dall’elvetica nazione.
Questa mattina è iniziata alquanto presto per ITAn con n numero composto <8; mentre Sanremo si avvicinava alla conclusione, la sveglia di ITAk^2 con k
[math]\neq1 suonava. Il treno è stato lungo e noioso prima di arrivare nella meravigliosa stazione di La Spezia Centrale, dove è salita l’ITAk, con k primo numero non potenza di primo (uno non vale). Le ITA proseguono allegramente verso la meneghina stazione, dove vengono raggiunte dall’ITA autoctona; dopo essere andate di su e di giù, tentando invano di trovarsi, riescono infine a incontrarsi al bar della stazione, purtroppo sprovvisto di cioccolata calda. Qui le tre si apprestano a seguire la diretta della combattutissima 24h (forza matematici!

). Nel frattempo anche ITA5 con si deve svegliare e prendere il treno per Milano, dove in un vagone quasi vuoto chiaramente ha qualcuno accanto. Verso la fine del viaggio viene finalmente raggiunta da ITA2, che si è felicemente svegliata tardi. Finalmente arrivano a Milano, dove incontrano ITA7 (mamma chioccia) e si riuniscono con le altre ITAi con i
[math]\in{1,4,6}
Tutte insieme mangiano un pezzo di pizza che ha modalità di distribuzione molto non banale.
Arriva poi l’attesissimo momento e le ITAn con n
[math]\neq 3 salgono sul treno per la Svizzera, dove scoprono che in un vagone i posti vengono numerati da 1 a 100, in modo abbastanza casuale. Il tempo vola quando ci si diverte, e tra partite di set e di sì, oscuro signore, le sei arrivano alla stazione di Sion. Qui scendono e hanno un’ora per esplorare le bellezze locali; in particolare la coop svizzera, non affiliata con la coop italiana, come tiene a specificare la prima ITA. ITAz, dove z=x+y=xy, con x,y interi positivi, fa il migliore acquisto della sua vita (cosa sarà? Provate a indovinare). Poi ancora un altro treno, fino ad Aigle, dove le ragazze osservano stupite l’esistenza della “carrozza bimbi”. Un treno ancora, dove le italiane incontrano metà del team svizzero e ITA8, porta le ITA a quota 1200, dove tutte ammirano la neve e il bellissimo paesino di Les Diablerets.
Lì finalmente giungono all’hotel, dove scoprono che l’algoritmo di assegnazione delle stanze è poco chiaro (è abbastanza aggirabile). Qui conoscono le slovene e fanno una partita ad Avalon (con l'eccezione di ITA6 che non sapeva le regole e ITA4 che si è rifiutata di partecipare) che dura esattamente fino alla cena, dove ITA3 finalmente le raggiunge dopo la sua incredibile odissea.
Ella infatti, rifiutandosi di passare per l’ignobile città lombarda inquinata dalle risaie, prende un tragitto molto diverso, partendo dalla sua terra natale, la Terronia, verso la, al contrario civilizzata, città di Ginevra. Il breve soggiorno comincia già negativamente, poiché dopo 2 ore noiose in aereo la nostra protagonista si ritroverà dispersa nell’enorme terra dell’aereoporto, a cercare il celeberrimo admin di swiss.mo per un lungo secolo (mezz’oretta), dopo il quale, nonostante la lunghissima ricerca da parte della nostra eroina, il futuro insegnante di combi (che l’aveva trovata da 15 minuti ma non voleva raggiungerla) finalmente decide di arrendersi e palesarsi di fronte a lei per toglierla dal suo supplizio, con la sua valigia grigia (ITA3 è stata mezz’ora a cercare una valigia viola che aveva detto di avere quel traditore).
A questo punto i nostri eroi, finalmente riuniti, iniziano una spedizione attraverso il territorio svizzero, con ben un monumento, unico punto di valenza storica secondo la guida turistica, una fontana figa, un orologio figo e all’incirca 39295729 negozi che costano troppo per noi comuni mortali, in particolare ricordiamo Dior, con un palazzo super bello, al cui tuttavia Tanish non vuole avvicinarsi se con la ragazza (ITA1). Dopo questo breve excursus i nostri prodi avventurieri si dirigono verso lo Starbucks della stazione, pagando ben 19 EURO per un biscotto, un coso strano che nessuno sa cosa sia e una bottiglia d’acqua{un furto[manco era buono il biscotto(vabbè ha pagato lui)]}. Trovate le abitanti della penisola iberica all’aereoporto, flexato Nocciolina alla quasi portoghese, la nostra ciurma prende il treno per raggiungere la loro destinazione finale, e dopo un tentato omicidio da parte dell’ITA e un’oretta di origliare male conversazioni in spagnolo la più orientale fra le ragazze riesce finalmente a socializzare con le altre, [Tanish dovrebbe essere così fiero dato che si é lamentato per 10 minuti che i matematici svizzeri non hanno skill sociali(credo un problema comune)] venendo bullizzata a Mao e dopo il cambio del treno finalmente riuscendo ad origliare meglio le conversazioni poiché le altre decidono di parlare nella lingua anglosassone.
Arrivate alla loro destinazione, le ragazze restano stupite dall’esistenza della neve, e finalmente l’ITAp con p primo numero primo dispari, si riunisce con le sue conterranee.
Consumata la cena, la squadra italiana si riunisce per continuare la visione dell'emozionante e combattuta 24h di calcetto, esultando alla vittoria della squadra superiore.