integrale 2 per nonno bassotto e gli altri
Inviato: 10 mag 2007, 17:07
in questo topic
http://olimpiadi.ing.unipi.it/oliForum/ ... php?t=8216
si sono dette delle cose sugli integrali a proposito delle mie domande sugli stessi, ma leggendo le risposte ho visto che forse la mia domanda era mal posta e ha disorientato coloro che hanno risposto facendomi avere risposte contraddittorie che non chiariscono i miei dubbi
allora
gli integrali a cui mi riferivo erano gli integrali indefiniti: non so usare latex, quindi conveniamo che nella mia scrittura il seguente simbolo in parentesi sia il simbolo di integrale indefinito (§); gli integrali indefiniti, almeno per quello che so io, danno l'iniseme delle primitive della f(x), e l'integrale indefinito di f(x) si scrive §f(x)dx e si legge "integrale indefinito di f(x) in dx"; quello che io non capivo a proposito di questi integrali era se dx fosse il differenziale di x o meno, e se fosse un fattore o meno: facevo questa domanda perchè ragionavo e ragiono così: "l'integrale mi dà le primitive di f(x), quindi si integra la funzione f(x) anche perchè nessuna funzione ha per derivata la propria derivata moltiplicata per un differenziale (dx), quindi dx è un simbolo e basta, ma se è un simbolo allora perchè lo usiamo come se fosse un fattore, perchè se ad esempio faccio §dx allora io integro 1*dx (* sta per segno di prodotto) ma nessuna funzione ha per derivata 1*dx, allo stesso modo quando faccio l'integrazione per sostituzione si esegue la sostituzione g'(t)dt dopo aver posto x=g(t) ma per fare la sostituzione allora sotto il segno di integrale devo considerare dx come fattore e ancora una volta integro il prodotto di una funzione per un integrale, e, ancora, nella dimostrazione fatta dal proff sull'integrazione per parti lui fa l'integrale dei differenziali perchè per spiegare la regola lui parte dal differenziale del prodotto di funzioni, arriva alla relazione d[f(x)g(x)]=f'(x)dx[g(x)] + f(x)g'(x)dx e poi fa l'integrale, per cui ancora una volta io mi trovo a integrare una o più funzioni moltiplicate per un differenziale ma sò che nessuna funzione ha per derivata una derivata in cui figuri il differenziale, e, pertanto, trattando dx come fattore contraddico la stessa definizione di integrale, perchè se l'integrale mi dà le primitive di f(x), se tratto dx come fattore allora l'integrale mi dà le primitive di f(x)*dx ma so che nessuna funzione derivata mi dà una funzione moltiplicata per un differenziale".
dopo le varie risposte chemi sono state date sto dubbio espresso nel mio ragionamento ancora non mi è chiaro, anzi....mo mi domando che centrano gli intervalli infinitesimi e i prodotti dei rettangoli con le primitive???
spero che l'aver spiegato meglio il mio dubbio sugli integrali indefiniti e vi aiuti a darmi un aiuto per chiarirlo
quindi chiedo: "dx è un sibolo o un fattore? se è un simbolo perchè lo si tratta come fattore? se lo si tratta come fattore per motivi di ordine pratico, c'è una qualche teroia in un qualche ramo della matematica che giustifichi questo modo di trattarlo da un punto di vista teorico oltre che formale? se è un fattore come è possibile che la funzione che ottengo con l'integrazione abbia come derivata prima il prodotto di una funzione per un differenziale (perchè se lo tratto come fattore allora integro il prodotto di una funzione per un differenziale)?
grazie e perdonatemi per il disturbo che sto recandovi
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si sono dette delle cose sugli integrali a proposito delle mie domande sugli stessi, ma leggendo le risposte ho visto che forse la mia domanda era mal posta e ha disorientato coloro che hanno risposto facendomi avere risposte contraddittorie che non chiariscono i miei dubbi
allora
gli integrali a cui mi riferivo erano gli integrali indefiniti: non so usare latex, quindi conveniamo che nella mia scrittura il seguente simbolo in parentesi sia il simbolo di integrale indefinito (§); gli integrali indefiniti, almeno per quello che so io, danno l'iniseme delle primitive della f(x), e l'integrale indefinito di f(x) si scrive §f(x)dx e si legge "integrale indefinito di f(x) in dx"; quello che io non capivo a proposito di questi integrali era se dx fosse il differenziale di x o meno, e se fosse un fattore o meno: facevo questa domanda perchè ragionavo e ragiono così: "l'integrale mi dà le primitive di f(x), quindi si integra la funzione f(x) anche perchè nessuna funzione ha per derivata la propria derivata moltiplicata per un differenziale (dx), quindi dx è un simbolo e basta, ma se è un simbolo allora perchè lo usiamo come se fosse un fattore, perchè se ad esempio faccio §dx allora io integro 1*dx (* sta per segno di prodotto) ma nessuna funzione ha per derivata 1*dx, allo stesso modo quando faccio l'integrazione per sostituzione si esegue la sostituzione g'(t)dt dopo aver posto x=g(t) ma per fare la sostituzione allora sotto il segno di integrale devo considerare dx come fattore e ancora una volta integro il prodotto di una funzione per un integrale, e, ancora, nella dimostrazione fatta dal proff sull'integrazione per parti lui fa l'integrale dei differenziali perchè per spiegare la regola lui parte dal differenziale del prodotto di funzioni, arriva alla relazione d[f(x)g(x)]=f'(x)dx[g(x)] + f(x)g'(x)dx e poi fa l'integrale, per cui ancora una volta io mi trovo a integrare una o più funzioni moltiplicate per un differenziale ma sò che nessuna funzione ha per derivata una derivata in cui figuri il differenziale, e, pertanto, trattando dx come fattore contraddico la stessa definizione di integrale, perchè se l'integrale mi dà le primitive di f(x), se tratto dx come fattore allora l'integrale mi dà le primitive di f(x)*dx ma so che nessuna funzione derivata mi dà una funzione moltiplicata per un differenziale".
dopo le varie risposte chemi sono state date sto dubbio espresso nel mio ragionamento ancora non mi è chiaro, anzi....mo mi domando che centrano gli intervalli infinitesimi e i prodotti dei rettangoli con le primitive???
spero che l'aver spiegato meglio il mio dubbio sugli integrali indefiniti e vi aiuti a darmi un aiuto per chiarirlo
quindi chiedo: "dx è un sibolo o un fattore? se è un simbolo perchè lo si tratta come fattore? se lo si tratta come fattore per motivi di ordine pratico, c'è una qualche teroia in un qualche ramo della matematica che giustifichi questo modo di trattarlo da un punto di vista teorico oltre che formale? se è un fattore come è possibile che la funzione che ottengo con l'integrazione abbia come derivata prima il prodotto di una funzione per un differenziale (perchè se lo tratto come fattore allora integro il prodotto di una funzione per un differenziale)?
grazie e perdonatemi per il disturbo che sto recandovi