Butto lì solo la mia idea per modellizzare una situazione del genere; questo metodo è assai generale e consente di studiare, in caso di dubbi, ogni tipo di urto.
Procediamo così:
il pavimento è un piano senza massa sostenuto da una molla di costante k, e il coeff. d'attrito dinamico tra palla e piano è noto.
E' facile osservare che:
lungo la direzione perpendicolare al piano si ha un moto armonico facilmente studiabile. Il periodo di tale moto (che è, a meno di un fattore numerico, la durata dell'interazione col pavimento) va come $ 1/\sqrt{k} $. L'interazione, ovviamente, cessa quando la reazione normale esercitata dal pavimento sulla palla si annulla; poichè il piano è senza massa, ciò si verifica esattamente nello stesso punto (alla stessa profondità, diciamo) in cui la palla tocca il piano per la prima volta. Chiaramente la velocità d'uscita, in questa direzione, è uguale a quella d'entrata.
Durante l'interazione, studiamo il moto lungo la parallela al piano. Questo è esattamente il problema del
bowling, che dovrebbe essere noto

. Diamolo per noto: è chiaro che non è detto che la palla raggiunga il rotolamento puro; questo dipende da quanto è grande il coeff. d'attrito. Tuttavia, per un certo periodo di tempo (che va come $ 1/\sqrt{k} $) la reazione del piano è maggiore di un certo valore arbitrario; quindi, fissato k, esiste $ M $ tale che se il coeff. d'attrito è maggiore di $ M $ si arriva al rotolamento puro. (questo può essere difficile da capire, ma basta pensare al bowling, riferendosi al centro di massa della palla, e scrivere le forze; oppure, per i libidinosi del bowling

, osservare che, lungo la direzione orizzontale, il problema è uguale al bowling con piano fermo e coefficiente d'attrito che varia in modo ignoto, a condizione di mettersi nel sistema non inerziale solidale al piano, introducendo le forze apparenti; in pratica, scarichiamo il fatto che la reazione normale varia su un coefficiente d'attrito "efficace" che è diverso da quello reale, ma sempre maggiore di esso per un certo periodo di tempo, e quindi non ci sono problemi per le nostre stime sui tempi)
Chiaramente k misura l' elasticità del pavimento.
Allora abbiamo concluso che, per qualsiasi valore di elasticità del pavimento, esiste un coeff. d'attrito limite (dipendente dall'elasticità del pavimento) tale che, se il coeff. d'attrito è maggiore di tale limite, la palla esce dal rimbalzo con rotolamento puro lungo la direzione parallela al pavimento. Dunque, dopo l'urto, $ v_x=\omega R $ se il coeff. d'attrito è abbastanza grande.
Inoltre osserviamo che: il coeff. d'attrito statico è del tutto ininfluente per la trattazione; l'energia non si conserva affatto, e anzi se il coeff. d'attrito è grande la quantità di energia persa è un valore fissato (non: tende a un valore fissato! E' proprio un valore fissato); a k fissato, se il coeff. d'attrito tende a infinito il tempo per cui si ha strisciamento tende a zero, e quindi anche la distanza orizzontale tra il punto d'entrata e quello d'uscita; è il caso malamente definito "nessun strisciamento".
Saluti
Bacco