Teorema Cinese del Resto
Teorema Cinese del Resto
Ho cercato un po sulla rete e un po su questo forum ma ogni volta che si parla del teorema cinese del resto si va o troppo sullo specifico e sul complicato, parlando di campi e anelli che ora come ora non ho idea di cosa siano, oppure si da per scontato che tutti conoscano l'argomento. So che è utile nelle dimostrazioni di teoria dei numeri con le congruenze, di che si tratta? In parole povere se si può... E magari un esempio pratico =)
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- FrancescoVeneziano
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Invece potrebbe averne.
$ x\equiv 1 \pmod 2 x \equiv 3 \pmod 4 $
ha come soluzioni tutti gli $ x\equiv 3 \pmod 4. $
Quando $ m_1,m_2 $ non hanno fattori in comune il teorema cinese ti dice che il sistema ha sempre una soluzione modulo $ m_1 m_2 $; quando $ m_1 | m_2 $ ci sono due possibilità: o le due condizioni sono incompatibili e non ci sono soluzioni, o la congruenza modulo $ m_2 $ implica già quella modulo $ m_1 $ e quindi c'è una soluzione modulo $ m_2 $.
Nel caso generale si cerca di ricondursi a questi due casi che si sanno trattare: moduli coprimi e moduli che si dividono tra loro, e quindi prima si usa il teorema cinese per spezzare ogni congruenza modulo $ m_i $ in più congruenze modulo le potenze di primo che dividono $ m_i $, poi si raggruppano le congruenze così ottenute da $ m_i $ diversi che riguardano lo stesso primo e si controlla se sono incompatibili (in questo caso nessuna soluzione), o sovradeterminate (in questo caso una sola basterà ad implicare tutte le altre, che si potranno quindi ignorare). Terminata questa operazione, se nessuna congruenza è risultata incompatibile, si usa il teorema cinese nell'altro verso per trasformare il sistema rimasto, che ha un'equazione per ogni primo che divide il prodotto degli $ m_i $, in un'unica congruenza modulo il minimo comune multiplo degli $ m_i $. Esempio:
$ x\equiv 1 \pmod 6 x \equiv 2 \pmod {20} $
uso il teorema cinese ed ottengo
$ x\equiv 1 \pmod 2 x \equiv 1 \pmod 3 x \equiv 2 \pmod 4 x \equiv 2 \pmod 5 $
ed ora la prima e la terza sono incompatibili. Se invece fosse stato
$ x\equiv 1 \pmod 6 x \equiv 3 \pmod {20} $
avremmo ottenuto
$ x\equiv 1 \pmod 2 x \equiv 1 \pmod 3 x \equiv 3 \pmod 4 x \equiv 3 \pmod 5, $
la prima equazione è inutile e rimangono
$ x \equiv 1 \pmod 3 x \equiv 3 \pmod 4 x \equiv 3 \pmod 5 $
cioè $ x \equiv 43 \pmod {60} $.
$ x\equiv 1 \pmod 2 x \equiv 3 \pmod 4 $
ha come soluzioni tutti gli $ x\equiv 3 \pmod 4. $
Quando $ m_1,m_2 $ non hanno fattori in comune il teorema cinese ti dice che il sistema ha sempre una soluzione modulo $ m_1 m_2 $; quando $ m_1 | m_2 $ ci sono due possibilità: o le due condizioni sono incompatibili e non ci sono soluzioni, o la congruenza modulo $ m_2 $ implica già quella modulo $ m_1 $ e quindi c'è una soluzione modulo $ m_2 $.
Nel caso generale si cerca di ricondursi a questi due casi che si sanno trattare: moduli coprimi e moduli che si dividono tra loro, e quindi prima si usa il teorema cinese per spezzare ogni congruenza modulo $ m_i $ in più congruenze modulo le potenze di primo che dividono $ m_i $, poi si raggruppano le congruenze così ottenute da $ m_i $ diversi che riguardano lo stesso primo e si controlla se sono incompatibili (in questo caso nessuna soluzione), o sovradeterminate (in questo caso una sola basterà ad implicare tutte le altre, che si potranno quindi ignorare). Terminata questa operazione, se nessuna congruenza è risultata incompatibile, si usa il teorema cinese nell'altro verso per trasformare il sistema rimasto, che ha un'equazione per ogni primo che divide il prodotto degli $ m_i $, in un'unica congruenza modulo il minimo comune multiplo degli $ m_i $. Esempio:
$ x\equiv 1 \pmod 6 x \equiv 2 \pmod {20} $
uso il teorema cinese ed ottengo
$ x\equiv 1 \pmod 2 x \equiv 1 \pmod 3 x \equiv 2 \pmod 4 x \equiv 2 \pmod 5 $
ed ora la prima e la terza sono incompatibili. Se invece fosse stato
$ x\equiv 1 \pmod 6 x \equiv 3 \pmod {20} $
avremmo ottenuto
$ x\equiv 1 \pmod 2 x \equiv 1 \pmod 3 x \equiv 3 \pmod 4 x \equiv 3 \pmod 5, $
la prima equazione è inutile e rimangono
$ x \equiv 1 \pmod 3 x \equiv 3 \pmod 4 x \equiv 3 \pmod 5 $
cioè $ x \equiv 43 \pmod {60} $.
Wir müssen wissen. Wir werden wissen.
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E' meno chiaro che mai... prima usi m come un indice, poi lo usi come modulo...gian92 ha scritto:quella m era uno qualsiasi dei pedici...potevo dire k era uguale...ora è chiaro?
O mi state facendo una supercazzola, o avete una sorta di sinergia che vi permette di comunicare attraverso il nonsense, e capirvi.

[quote="Pigkappa"]Penso che faresti un favore al mondo se aprissi un bel topic di bestemmie da qualche parte in modo che ti bannino subito.[/quote]
Tibor Gallai ha scritto:E' meno chiaro che mai... prima usi m come un indice, poi lo usi come modulo...gian92 ha scritto:quella m era uno qualsiasi dei pedici...potevo dire k era uguale...ora è chiaro?
O mi state facendo una supercazzola, o avete una sorta di sinergia che vi permette di comunicare attraverso il nonsense, e capirvi.

vediamo se riesco a spiegarmi:
è questa la m imputata?con i diverso da m non ha inverso moltiplicativo modulo m il sistema non ha soluzioni?
se si avrei dovuto scrivere:
con i diverso da k non ha inverso moltiplicativo modulo $ \displaystyle m_k $ il sistema non ha soluzioni?
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Un qualunque intero è congruo a qualcosa in ogni modulo. Fissando un intero e scrivendo un po' di congruenze con moduli qualsiasi, si ottiene automaticamente un sistema risolubile, indipendentemente dai moduli.
Questo risponde alla domanda riveduta e corretta, come credo anche il post di FrancescoVeneziano, che probabilmente aveva capito tutto da subito.
Questo risponde alla domanda riveduta e corretta, come credo anche il post di FrancescoVeneziano, che probabilmente aveva capito tutto da subito.
[quote="Pigkappa"]Penso che faresti un favore al mondo se aprissi un bel topic di bestemmie da qualche parte in modo che ti bannino subito.[/quote]
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Ti stavo dicendo: ragionare solo sui moduli (ovvero le tue m) non ti permette di escludere che un sistema abbia soluzioni.
Perché?
Fissa un po' di moduli qualsiasi, e un intero qualsiasi. Tu ad esempio hai scelto 6, 14 e 21 come moduli. Allora, considerando ad esempio x=37, abbiamo il sistema
x == 1 (mod 6)
x == 9 (mod 14)
x == 16 (mod 21).
Questo sistema è risolubile, e una sua soluzione è x=37.
In generale, per qualsiasi k-upla di moduli puoi costruire svariati sistemi risolubili, con questo metodo. D'altra parte, esistono anche sistemi non risolubili, che ovviamente non si possono ottenere col metodo suddetto. Quindi, ragionare solo sui moduli (ovvero sugli m e non sugli a!) non permette di concludere che un dato sistema non abbia soluzione.
Può permetterti di concludere che un sistema abbia soluzione, ad esempio nelle ipotesi del teorema cinese del resto.
Perché?
Fissa un po' di moduli qualsiasi, e un intero qualsiasi. Tu ad esempio hai scelto 6, 14 e 21 come moduli. Allora, considerando ad esempio x=37, abbiamo il sistema
x == 1 (mod 6)
x == 9 (mod 14)
x == 16 (mod 21).
Questo sistema è risolubile, e una sua soluzione è x=37.
In generale, per qualsiasi k-upla di moduli puoi costruire svariati sistemi risolubili, con questo metodo. D'altra parte, esistono anche sistemi non risolubili, che ovviamente non si possono ottenere col metodo suddetto. Quindi, ragionare solo sui moduli (ovvero sugli m e non sugli a!) non permette di concludere che un dato sistema non abbia soluzione.
Può permetterti di concludere che un sistema abbia soluzione, ad esempio nelle ipotesi del teorema cinese del resto.
[quote="Pigkappa"]Penso che faresti un favore al mondo se aprissi un bel topic di bestemmie da qualche parte in modo che ti bannino subito.[/quote]