mi sembra cosa buona e giusta, nostro dovere (ma non so se sarà fonte di salvezza), spiegarvi cosa è successo.
A seguito del thread di discussione sul prof. Enzo Bonacci, costui ha scritto (se non ho frainteso o perso qualcosa) all'aministratore di questo forum (MarxVilly a.k.a. Marcello Villani), all'UMI, all'università di Bologna che ci ospita nel suo spazio internet, chiedendo la cancellazione del thread, per presunta diffamazione nei suoi confronti.
(L'aggettivo presunta non è sarcasmo: un reato - e la diffamazione lo è - è certo solo quando provato da un qualche grado di giudizio e non smentito dai successivi).
Tra i membri della commissione Olimpiadi è partita (e comunque può ritenersi penso ancora in corso) una discussione sul da farsi, ma (non so bene quando) il prof. Bonacci ha contattato anche l'Ufficio Legale dell'Università di Bologna, palesando la sua intenzione di ricorrere a vie legali (al fine di poter togliere il presunta di cui sopra, ma questa è una mia illazione: non c'è stato scambio di comunicazioni tra alcun utente di questo forum e il detto Professore).
Questo ha obbligato (in senso non legale) l'UMI a rimuovere temporaneamente il thread incriminato. Esso non è stato cancellato, ma spostato in una zona del forum che è "invisibile" per gli utenti normali e per gli ospiti. Una riunione di alcune cariche dell'UMI è prevista per Giovedì ed in tale sede si discuterà del da farsi.
Mi permetto una piccola nota più personale: diffamazione vuol dire, in soldoni, dire cose false e ingiuriose e di certo sono volate parole grosse in quel thread, affermazioni di "mazzette", collusioni con politici corrotti, minacce di morte, insulti vari, tutte cose che possono essere passate sotto "calunnia e diffamazione". Capisco che fossero iperboli (letterariamente parlando), battute sarcastiche di pesantezza forse poco dosata, ma, avulse dal contesto e, peggio ancora, dalle personalità degli scriventi, possono suonare come diffamatorie.
Questo perché non credo che qualcuno di voi sia in possesso di prove reali di tali affermazioni.
D'altra parte, sostengo qui e sosterrò in più adeguata sede, se possibile, che il dire che una certa proposizione matematica è falsa non è diffamazione, per due motivi:
1) se la formulazione di un simile giudizio è corretta (cosa che dovreste sempre curare), riguarda solo la proposizione e non l'autore;
2) se tale giudizio è corretto, non è una falsità e quindi non lede la reputazione di qualcuno con menzongne.
In calce alcune note comportamentali per voi utenti, per exempla, come si usava nel medioevo:
A)"no, questo è sbagliato" è una frase che potete usare
"no, sei un idiota, questo è sbagliato" dovreste evitarla
B)"tizio dice cose false" va bene
"tizio dice emerite cazzate" non va bene
C)"tizio afferma queste molte cose non vere, quindi probabilmente non conosce bene la materia" potrebbe forse andare
"tizio non capisce nulla e dice solo stronzate" assolutamente no
Ho reso l'idea?
Queste raccomandazioni (che spero siano intese ben oltre gli esempi un po' a presa in giro) mi sono dettate dalla seguente preoccupazione: imparerete, prima o poi, che non conta aver ragione, ma anche e soprattutto come si esprime la propria idea, in termini di forma e di cortesia, perché, purtroppo o per fortuna, una scortesia troppo spinta è vietata anche dalle leggi vigenti.
E' inutile sprecare quel che si ha da dire, giusto e santo per quanto sia, comunicandolo così male e offensivamente da risultare male accetto alle orecchie di quasi tutti, in particolare dei destinatari a cui sarebbe più utile il contenuto.
Le soluzioni sono tacere oppure imparare come esprimersi.
PS: questo ultimo paragrafo farà sorridere più di uno, essendone io l'autore, ma eran cose che andavan dette
