ciao
a lezione abbiamo definito la trasposta nel seguente modo:
Sia un'applicazione lineare $ f:V\rightarrow W $
Poniamo $ f^*:W^* \rightarrow V^* $ che manda $ W^* \ni \phi \mapsto \phi \circ f $che definiamo l'applicazione trasposta di f. (con la star indico i duali)
Sul libro (Lang) è definita come l'applicazione tale che $ $\langle fv,w\rangle=\langle v,f^Tw \rangle$ $ con <,> una forma bilineare e v,w vettori.
io mi chiedo: perche se la trasposta è un'applicazione da un duale in un duale (definizione a lezione) perche il libro la calcola su un vettore?
applicazione trasposta
applicazione trasposta
[url=http://davidpet.interfree.it/renato.html:3r47vsho]Stamattina hanno suonato alla porta. Sono andato ad aprire e...[/url:3r47vsho]
[url=http://davidpet.interfree.it/jabber/index.html:3r47vsho]Guida introduttiva a Jabber[/url:3r47vsho]
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L'idea che ci sta sotto è che, se fai variare v e w sugli elementi di basi fissate di V e W rispettivamente, gli scalari <fv> individuano in modo unico la f. Inoltre si usa il fatto che, fissata una base di V, allora puoi definire una base di V* come le applicazioni che mappano un elemento alla volta in 1 e il resto in 0.
Se fai tutte le identificazioni, scopri che le due definizioni sono equivalenti.
Se fai tutte le identificazioni, scopri che le due definizioni sono equivalenti.
[i:2epswnx1]già ambasciatore ufficiale di RM in Londra[/i:2epswnx1]
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"Well, master, we're in a fix and no mistake."
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ma la f è già definitaMarco ha scritto:L'idea che ci sta sotto è che, se fai variare v e w sugli elementi di basi fissate di V e W rispettivamente, gli scalari <fv> individuano in modo unico la f.
e poi cos'è <fv>?
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[url=http://davidpet.interfree.it/jabber/index.html:3r47vsho]Guida introduttiva a Jabber[/url:3r47vsho]
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E' il sito che fa le bizze: ho provato tre volte a correggere il messaggio, ma senza successo. Voleva essere <fv> [effe di vu virgola vu doppio].
Se f è già definita, allora quei numerelli sono determinati. Se invece i numerelli sono dati, allora esiste una unica possibile f. [credo ci voglia qualche ipotesi di non degenaracy sulla forma bilineare, ma se pigli il prodotto scalare standard vai sul velluto. Nota anche che se fissi le basi su V e W identifichi come si suole fare le applicazioni lineari con le matrici, la trasposta coincide con ...sorpresa!... la matrice trasposta.
Se f è già definita, allora quei numerelli sono determinati. Se invece i numerelli sono dati, allora esiste una unica possibile f. [credo ci voglia qualche ipotesi di non degenaracy sulla forma bilineare, ma se pigli il prodotto scalare standard vai sul velluto. Nota anche che se fissi le basi su V e W identifichi come si suole fare le applicazioni lineari con le matrici, la trasposta coincide con ...sorpresa!... la matrice trasposta.
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se le basi di Ve W sono $ \{v_1,...,v_n\} \qquad \{w_1,...,w_m\} $ e se $ (x_1,...,x_n)^T \qquad (y_1,...,y_m)^T $ sono le coordinate di v e w allora $ $\langle fv,w \rangle = \langle \sum_{i=1}^n x_i fv_i,w \rangle = \sum_{i=1}^n x_i \langle fv_i,w \rangle$ $. Considerando anche w come combinazione lineare abbiamo
$ $\langle fv,w \rangle = \sum_{i=1}^n \sum_{j=1}^m x_i y_j \langle fv_i,w_j \rangle$ $
Ora che tutto ha un nome quale numerelli intendi?
forse alludi a $ c_{ij}=\langle fv_i,w_j \rangle $ che è l'elemento i,j della matrice associata alla forma bilineare rispetto alle basi fissate?
p.s.: supponiamo che <,> non sia un prodotto hermitiano.
$ $\langle fv,w \rangle = \sum_{i=1}^n \sum_{j=1}^m x_i y_j \langle fv_i,w_j \rangle$ $
Ora che tutto ha un nome quale numerelli intendi?
forse alludi a $ c_{ij}=\langle fv_i,w_j \rangle $ che è l'elemento i,j della matrice associata alla forma bilineare rispetto alle basi fissate?
p.s.: supponiamo che <,> non sia un prodotto hermitiano.
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[url=http://davidpet.interfree.it/jabber/index.html:3r47vsho]Guida introduttiva a Jabber[/url:3r47vsho]
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ho trovato la dimostrazione sull'Abate, che usa i seguenti passaggi:
Lemma 0: $ \langle Aa,x \rangle= \langle a,A^T x \rangle $ dove <,> è il prodotto scalare standard.
Dim: si vede facendo i conti.
Lemma 1: Se T è un'applicazione di V in W allora esiste un'applicazione $ T^*: W^* \rightarrow V^* $ tale che $ (\phi \circ T)v = (T^*\phi)v \qquad \forall \phi \in W^*,\forall v \in V $(1)
Siano ora fissate basi di V e di W e le basi duali di V* e W*.
Siano inoltre x,y,a le coordinate di v,w,$ \phi $.
Prop.: $ \phi w = \langle a,y \rangle $
Dim: Esprimere phi e w come combinazioni lineari e fare i conti usando il fatto che abbiamo una base duale.
Come conseguenza della proposizione abbiamo che, posta A la matrice associata a T,il primo membro della (1) è
$ $\phi(T(v)) = \langle a,Ax \rangle$ $
Sia inoltre A* la matrice associata a T*
abbiamo il secondo membro della (1):
$ $T^*(\phi)v = \langle A^*a,x \rangle$ $
Per la (1) "allargata" e il lemma 0 abbiamo la definizione del Lang
ma non ho capito una cosa: il fatto che si calcola $ T^*:W^* \rightarrow V^* $ su $ w \in W $ è quindi un' "illusione"??
@Marco:
perché hai menzionato i numerelli? avevi in mente una dimostrazione diversa?
Lemma 0: $ \langle Aa,x \rangle= \langle a,A^T x \rangle $ dove <,> è il prodotto scalare standard.
Dim: si vede facendo i conti.
Lemma 1: Se T è un'applicazione di V in W allora esiste un'applicazione $ T^*: W^* \rightarrow V^* $ tale che $ (\phi \circ T)v = (T^*\phi)v \qquad \forall \phi \in W^*,\forall v \in V $(1)
Siano ora fissate basi di V e di W e le basi duali di V* e W*.
Siano inoltre x,y,a le coordinate di v,w,$ \phi $.
Prop.: $ \phi w = \langle a,y \rangle $
Dim: Esprimere phi e w come combinazioni lineari e fare i conti usando il fatto che abbiamo una base duale.
Come conseguenza della proposizione abbiamo che, posta A la matrice associata a T,il primo membro della (1) è
$ $\phi(T(v)) = \langle a,Ax \rangle$ $
Sia inoltre A* la matrice associata a T*
abbiamo il secondo membro della (1):
$ $T^*(\phi)v = \langle A^*a,x \rangle$ $
Per la (1) "allargata" e il lemma 0 abbiamo la definizione del Lang
ma non ho capito una cosa: il fatto che si calcola $ T^*:W^* \rightarrow V^* $ su $ w \in W $ è quindi un' "illusione"??
@Marco:
perché hai menzionato i numerelli? avevi in mente una dimostrazione diversa?
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