L'equazione della Frequenza

Meccanica, termodinamica, elettromagnetismo, relatività, ...
serpitz
Messaggi: 15
Iscritto il: 26 apr 2006, 12:37

Messaggio da serpitz »

Allora cosa mi conviene fare per avvicinarmi alla soluzione?
Effettuare le due misurazioni che mi hai indicato, ok?
e per la terza misurazione qual'è la formula più adatta?
Posso utilizzare la seconda formula variando il tempo utilizzato?
saluti.
BMcKmas
Messaggi: 343
Iscritto il: 13 mar 2006, 16:40

Messaggio da BMcKmas »

Devi fare almeno tre misure.
Non sai proprio nulla sulla frequenza? Voglio dire: l'ordine di grandezza, l'intervallo in cui presumi che debba essere?

Non sono sicuro di aver capito bene quale sia il tuo nuovo problema, visto che prima si parlava di determinare le caratterisiche di una funzione armonica di cui la frequenza era nota..... Ora che cosa c'è che non sai della funzione da misurare?


ciao
BMcKMas

"Ci sono almeno tre modi per ingannare: la falsità, l'omissione e la statistica" Anonimo saggio
serpitz
Messaggi: 15
Iscritto il: 26 apr 2006, 12:37

Messaggio da serpitz »

di questo problema, posso conoscere l'intervallo in cui presumibilmente si registrerà il punto più alto della curva sinusoidale della frequenza.
Dovrei partire da questi dati conosciuti: Volt e intervallo di Tempo.
Es. volt 220 e tempo presunto del punto massimo della frequenza 1/90 di secondo.

In effetti, la poca chiarezza è dovuta al fatto di non essendo pratico della materia e la prima parte che mi hai spiegato mi è stata utile per capiere il meccanismo di base della frequenza.

ciao
BMcKmas
Messaggi: 343
Iscritto il: 13 mar 2006, 16:40

Messaggio da BMcKmas »

Forse la cosa migliore è che spieghi esattamente la misura: cos'hai e cosa vuoi sapere.
BMcKMas

"Ci sono almeno tre modi per ingannare: la falsità, l'omissione e la statistica" Anonimo saggio
serpitz
Messaggi: 15
Iscritto il: 26 apr 2006, 12:37

Messaggio da serpitz »

in effetti spiegare sul forum quello di cui ho bisogno è piuttosto complesso.
Proviamo:
I dati che ho sono: Volt 220 di corente alternata e l'ampiezza della frequenza esempio i nostri 50 Hz.
La richiesta è questa: dopo 1/90 di secondo trascorso dal momento che immettiamo le volt sul filo conduttore, quale sarà esattamente l'ampiezza della sinusoide che registrerà la frequenza in quel'istante?
E' sensata come richiesta?
saluti
BMcKmas
Messaggi: 343
Iscritto il: 13 mar 2006, 16:40

Messaggio da BMcKmas »

Non so se è sensata ma io non la capisco.
1) Se sai che la tensione (e non la corrente) è 220 V, allora sai l'ampiezza (220 V appunto)
2) se sai che la frequenza è 50 Hz, cosa ti manca di sapere?

Forse vuoi sapere il valore della tensione dopo 1/90 di secondo da quando la tensione è nulla? Ma a questo ho già risposto!

Scusa ma non riesco più a seguirti!
BMcKMas

"Ci sono almeno tre modi per ingannare: la falsità, l'omissione e la statistica" Anonimo saggio
serpitz
Messaggi: 15
Iscritto il: 26 apr 2006, 12:37

Messaggio da serpitz »

ok, dammi il tempo per formularti una richiesta più sensata possibile.
ci sentiamo.
ciao.
serpitz
Messaggi: 15
Iscritto il: 26 apr 2006, 12:37

Messaggio da serpitz »

Ciao BMcKmas,
ho riletto con calma un po di eletromagnetismo di base ed in effetti la risposta che cercavo era già nelle tue precise indicazioni.
Sto cercando di automatizzare con excel un programmino per il calcolo finale ma, trovo qualche difficoltà dal ppunto di vista grafico, per caso mi sai dare una mano scrivendo qualcosa con mathcad?? In caso affermativo di spiego cosa sto realizzando.
saluti.
BMcKmas
Messaggi: 343
Iscritto il: 13 mar 2006, 16:40

Messaggio da BMcKmas »

In queto periodo sono a efficienza ridotta perchè mi si è rotto il disco rigido.
Prova e vediamo.

ciao
BMcKMas

"Ci sono almeno tre modi per ingannare: la falsità, l'omissione e la statistica" Anonimo saggio
MdF

Messaggio da MdF »

Faccio notare solo un piccolo dettaglio tecnico.

La tensione che avete assunto come ampiezza è 220 V. In realtà, non è così. Chiamiamo "la 220" perché 220 V è il [b]valore efficace[/b] della tensione alternata di rete. Con una sinusoide, si ottiene dividendo il valore di ampiezza per la radice di 2 (il valore efficace è l'area sottesa dalla sinusoide nel semiperiodo, facilmente calcolabile con un integrale): per cui, il valore di ampiezza da trascrivere nell'espressione della tensione di rete è 220 * 1,4142 = 311 V circa.
Ancora, recentemente stanno cambiando le normative in vigore e il Comitato Elettrotecnico Italiano sta innalzando la tensione di rete a 230 V efficaci, il cui corrispettivo in ampiezza è circa 325 V.
Spero di non aver fatto confusione a nessuno. Buon proseguimento a tutti.
serpitz
Messaggi: 15
Iscritto il: 26 apr 2006, 12:37

Messaggio da serpitz »

Salve a tutti,
scusate la lunga assenza ma, prima di rubarvi altro tempo con richieste diciamo non proprio “precise” :lol: :lol: ho cercato di risolvere il problema da solo.
Ok il discorso sulla frequenza, ma adesso ho questo caso che non riesco ad andare avanti:
partendo da un semplice circuito formato da un generatore di corrente alternata da 37,7 volt con un Amperaggio di 5,85 Amp. e con una (f) Frequenza di 4,57 Hz dovrei calcolare la (Z) Resistenza in ohm totale dell’intero circuito. Lo stesso circuito è formato, oltre che dal generatore, da una (res) Resistenza da circa 10 ohm, da un (Co)condensatore da circa 10 F ed una (L) bobina che assorbe circa 10 H, il tutto in serie.
Ho provato una formula che pare mi consenta di trovare la resistenza totale del circuito facendo:
Z= radq. di R^2+(2*p.greco*f* L – 1/ 2*pi.greco*f*Co)^2 che dovrebbe calcolare appunto la resistenza totale del circuito.

Secondo Voi, è corretta questa formula? Come faccio ad operare con ordini di grandezza non omogenee quali frequenza, Volt, Ohm ecc. visto che la soluzione parla di un risultato generico in ohm??
Grazie infinite.
MdF

Messaggio da MdF »

Parlo da tecnico, spero di non violare i canoni di tutti i fisici puri che seguono questo topic.

Hai un generatore di tensione alternata. Ok. Questi generatori forniscono una tensione costante che, nel tuo caso, è 37,7 V. La corrente erogata NON È COSTANTE perché già la tensione lo è, e se entrambi questi parametro fossero costanti il generatore non avrebbe utilità.
Questo significa che la corrente dipende dal circuito collegato al generatore, qualunque esso sia. C'è una costante che lega tensione a corrente e questa è la resistenza o, più in generale, l'[b]impedenza [/b]del circuito. Entrambi questi parametri si misurano in ohm, ma la resistenza è tipica dei circuiti in corrente continua, mentre per il calcolo dell'impedenza concorrono resistenze, condensatori e induttanze (bobine).
L'impedenza del tuo circuito è, banalmente, Z = V/I.
Questo non impedisce il calcolo dell'impedenza col teorema di Pitagora come fatto da serpitz, ma in casi come questo (ripeto: ammesso e non concesso che, nella fisica pura, si possa ragionare alla stessa maniera) non ha grande utilità pratica.

Come poi è evidente da quanto ho detto, non esiste il problema dell'interazione tra grandezze diverse. Queste, infatti, raramente si trovano tutte assieme in formula, e se ci sono spesso dànno vita ad altre grandezze che si semplificano, etc. Per la frequenza, è utile ricordare che 1 Hz = 1 (qualcosa)/1 secondo, e si trova nell'espressione della tensione alternata perché moltiplica pigreco (radianti/secondo, rimangono radianti di cui calcolare la funzione trigonometrica).

Spero di non aver fatto casino. Ovviamente sono pronto a correggermi per eventuali minchiate.
Saluti a tutti
Avatar utente
Flavio5x
Messaggi: 67
Iscritto il: 17 mag 2006, 11:04
Località: Mestre

Messaggio da Flavio5x »

Caro serpitz, colgo nelle tue parole angosce di tipo dimensionale e vorrei dissiparle.
$ \Omega hm=\frac{Volt}{Ampere} $, $ \omega=\frac{1}{Sec} $, $ L=\frac{\Phi}{I}=\frac{Volt\,Sec}{Ampere} $, $ C=\frac{Q}{V}=\frac{Ampere\,Sec}{Volt} $, dunque $ \omega L=\frac{Volt}{Ampere} $ e $ \frac{1}{\omega C}=\frac{Volt}{Ampere} $.
Quindi, come vedi, si sommano sempre Ohm e non c'è incoerenza dimensionale.

Come si sommano le impedenze: conosci i numeri complessi? ebbene le resistenze sono numeri reali con modulo R, poi ci sono le impedenze costituite dalle induttanze che sono numeri immaginari puri con parte immaginaria positiva e modulo $ \omega L $ (per cui il numero complesso diventa $ j\omega L $), poi ci sono le impedenze costituite dai condensatori che sono numeri immaginari puri con parte immaginaria negativa e modulo $ \frac{1}{\omega C} $ (per cui il numero complesso diventa $ -j\frac{1}{\omega C} $).
Se tutte queste impedenze sono messe in serie i corrispondenti numeri complessi si sommano con la regola tipica dei vettori, e il numero complesso risultante, cioè l'impedenza complessiva, avrà in generale sia parte reale che parte immaginaria. Il suo modulo sarà proprio il rapporto tra l'ampiezza della tensione ai capi dell'impedenza complessiva e l'ampiezza della corrente che la attraversa, e si calcola appunto col teorema di Pitagora come tu hai fatto.
Non so se ti ho detto cose banali che già sapevi, ma dai frammenti di questo discorso ho colto che forse potevi avere questa lacuna.
Ciao.
serpitz
Messaggi: 15
Iscritto il: 26 apr 2006, 12:37

Messaggio da serpitz »

Grazie per le risposte sempre interessanti.
Qualcuno tra voi mi può aiutare a sviluppare su mathcad la formula di Pitagora per calcolare la Resistenza totale del circuito?
Variando i dati di base avrei così un risultato corretto e immediato.
saluti
Rispondi