Ciao
Sono nuovo del forum ed ho subito una domanda.
Qualcuno conosce qualche sito, libro, articolo, studio... insomma, diciamo una qualche pubblicazione in genere, dove ci si occupi di studiare il livello di difficoltà degli esercizi?
Mi spiego: dato un fissato argomento, e dati diversi esercizi sull'argomento stesso, che cosa ci permette di distinguere tra un esercizio facile e uno difficile? E come può essere quantificata questa difficoltà? Ecco, sto cercando qualcosa del genere... chiunque riuscisse a darmi informazioni in merito mi farebbe un enorme favore
grazie
ciao
Livello difficoltà esercizi
se stai parlando del problem solving olimpico
viewtopic.php?t=3489
in questo topic del forum trovi molti materiali dispersi sull'internet già classificati secondo le difficoltà
e poi se vuoi una classificazione su un argomento preciso tipo algebra e TdN
poi andare sul sito di MG dove gli esercizi degli vari stage sono catalogati secondo il livello di difficoltà...

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in questo topic del forum trovi molti materiali dispersi sull'internet già classificati secondo le difficoltà
e poi se vuoi una classificazione su un argomento preciso tipo algebra e TdN
poi andare sul sito di MG dove gli esercizi degli vari stage sono catalogati secondo il livello di difficoltà...

ehm..
in realtà, se ho ben capito, teomat vorrebbe sapere se c'è un criterio oggettivo di classificazione della difficoltà, e la mia risposta è no.
la facilità/difficoltà di un esercizio è altamente soggettiva.. diciamo che può essere studiata (secondo me) su campioni "omogenei".
faccio un esempio: hai una classe, seguita allo stesso modo dagli stessi professori, allora puoi chiederti e cercare di classificare la difficoltà di problemi/esercizi in base a quanto si discostano dal lavoro svolto in classe, e in base a quanti passaggi "non standard" e a quante "fonti diverse" si debba teoricamente attingere per la sua risoluzione.
andando più nello specifico, se un esercizio richiede molte conoscenze trasversali, lo classificherei con "difficile" piuttosto che un esercizio che ricalchi una dimostrazione relativamente corta, con una sola "idea originale", e già vista.
oppure, classificherei come "difficile" un esercizio che richieda di collegare parti "distanti" del programma svolto, o magari di collegare vari esercizi svolti.
però, ripeto, non trovo che possa esistere un criterio "oggettivo".
anche se, effettivamente, ci si può permettere di dire che "certe dimostrazioni" sono più difficili di altre: credo che tutti siamo d'accordo sul fatto che risolvere un'equazione di primo grado sia più facile che non risolverne una di quarto, così come trovare la soluzione di un'equazione differenziale lineare al prim'ordine omogenea è più facile che calcolare il gruppo di galois di un'equazione di settimo grado..
in realtà, se ho ben capito, teomat vorrebbe sapere se c'è un criterio oggettivo di classificazione della difficoltà, e la mia risposta è no.
la facilità/difficoltà di un esercizio è altamente soggettiva.. diciamo che può essere studiata (secondo me) su campioni "omogenei".
faccio un esempio: hai una classe, seguita allo stesso modo dagli stessi professori, allora puoi chiederti e cercare di classificare la difficoltà di problemi/esercizi in base a quanto si discostano dal lavoro svolto in classe, e in base a quanti passaggi "non standard" e a quante "fonti diverse" si debba teoricamente attingere per la sua risoluzione.
andando più nello specifico, se un esercizio richiede molte conoscenze trasversali, lo classificherei con "difficile" piuttosto che un esercizio che ricalchi una dimostrazione relativamente corta, con una sola "idea originale", e già vista.
oppure, classificherei come "difficile" un esercizio che richieda di collegare parti "distanti" del programma svolto, o magari di collegare vari esercizi svolti.
però, ripeto, non trovo che possa esistere un criterio "oggettivo".
anche se, effettivamente, ci si può permettere di dire che "certe dimostrazioni" sono più difficili di altre: credo che tutti siamo d'accordo sul fatto che risolvere un'equazione di primo grado sia più facile che non risolverne una di quarto, così come trovare la soluzione di un'equazione differenziale lineare al prim'ordine omogenea è più facile che calcolare il gruppo di galois di un'equazione di settimo grado..