EvaristeG ha scritto:Nondum matura est, nolo acerbam sumere!
Polemiche a parte mi fa piacere che ne sia venuta fuori una discussione che si sforza di essere sensata. Certo, mi sarebbe piaciuto di più se tale discussione si fosse fatta prima, così non solo non sarebbe stata inutile, ma non avrei neanche dato l’impressione di essere il solito homo rodens (evviva il latino).Paul Valéry ha scritto:Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore.
Detto questo, entriamo nel merito...
Qualcuno (con cui inizialmente, forse per il motivo che argutamente insinuavi sopra, non fui d’accordo) sosteneva tempo fa che contare il test senior per le IMO (indipendentemente dal fatto che questo, come osserva Pigkappa, abbia un peso irrisorio) significava:
- tagliare le gambe agli homines novissimi, cioè quelli che a cesenatico fanno un punteggio decisamente inaspettato (e pare che negli ultimi anni ce ne siano stati parecchi) pur stando a quota 0 “Pise”
- far diventare le olimpiadi di matematica qualcosa di molto analogo al liceo, con l’insegnante che vuole sentirsi ripetere ciò che ha spiegato il giorno prima
Il perché del primo di questi due fatti è facilmente intuibile. Il secondo? Cerchiamo di capire cosa diventano le olimpiadi nell’interpretazione di EvaristeG (non ho avuto altre spiegazioni sul perchè di questo cambiamento nella selezione dell’IMOteam se non il “principio della carota” che preferisco non approfondire...). Prima lo scopo era cercare soluzioni belle a problemi interessanti, trovando nuovi approcci, nuove idee, eccetera (con questo modo si risolvono spesso, talvolta anche alle IMO, problemi difficili vedi edriv quest’anno giusto per fare un nome). Ora invece molti ragazzi (almeno a quel che ho visto ce n’è parecchi che fanno così) mandano a memoria una quantità di teoria inimmaginabile, di cui capiscono poco o niente (con “teoria” intendo la “cassetta degli attrezzi” olimpica, ovvero le tecniche che in media bastano a stuprare, mi si passi il termine, più o meno qualunque problema delle olimpiadi) e appena si ritrovano ad affrontare un problema, applicano tutte le tecniche che conoscono in ordine alfabetico finché non arrivano a quella giusta... Prima il senso delle olimpiadi era avere buone idee in gara, ma ora? Ad un osservatore esterno sembriamo una massa di esaltati di cui alcuni creano dei problemi che si risolvono con determinate tecniche, mentre gli altri studiano forsennatamante tali tecniche per risolverli (contenti loro).
Detto questo spero che la discussione vada avanti serenamente e fruttuosamente...