dynamis
- gpdimonderose
- Messaggi: 50
- Iscritto il: 06 giu 2008, 23:18
- Località: florence
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Ciao gpdimonderose,
per iniziare ti consiglio di dare un'occhiata alle regole del forum, alle f.a.q. e ai consigli su dove mettere i messaggi.
Come sai senz'altro questo è un forum dedicato alla matematica ed in particolare alle Olimpiadi della Matematica.
Questa in cui hai postato diversi sondaggi è, in particolare, la sezione di Fisica del forum. Ti faccio presente che è d'uso sul forum, nel caso in cui si proponga un sondaggio, fornire una breve ma precisa spiegazione sul sondaggio stesso, sulle eventuali motivazioni che hanno portato l'utente a proporlo: tali spiegazioni dovrebbero essere pensate per l'utente medio del forum, ossia uno studente del liceo, e al quale non si richiede, in effetti, nulla più che una preparazione di base e tanta passione per gli argomenti trattati.
Comunque, seppure non sia mancata occasione di discutere anche di argomenti più profondi, sul significato stesso della fisica, sui suoi limiti, e sulla sua fondatezza (se vogliamo dirla con le tue parole), lo scopo principale del forum è un altro.
Sia la sezione di fisica, che il forum in generale, hanno l'obbiettivo di proporre problemi stimolanti, fornire idee e consigli su come affrontare i problemi, fornire informazioni sulle gare locali e nazionali, strategie di problem solving, ...
Spero che questo ti sia chiaro per i prossimi messaggi.
Detto ciò, buona navigazione e alla prossima.
Mathomico
per iniziare ti consiglio di dare un'occhiata alle regole del forum, alle f.a.q. e ai consigli su dove mettere i messaggi.
Come sai senz'altro questo è un forum dedicato alla matematica ed in particolare alle Olimpiadi della Matematica.
Questa in cui hai postato diversi sondaggi è, in particolare, la sezione di Fisica del forum. Ti faccio presente che è d'uso sul forum, nel caso in cui si proponga un sondaggio, fornire una breve ma precisa spiegazione sul sondaggio stesso, sulle eventuali motivazioni che hanno portato l'utente a proporlo: tali spiegazioni dovrebbero essere pensate per l'utente medio del forum, ossia uno studente del liceo, e al quale non si richiede, in effetti, nulla più che una preparazione di base e tanta passione per gli argomenti trattati.
Comunque, seppure non sia mancata occasione di discutere anche di argomenti più profondi, sul significato stesso della fisica, sui suoi limiti, e sulla sua fondatezza (se vogliamo dirla con le tue parole), lo scopo principale del forum è un altro.
Sia la sezione di fisica, che il forum in generale, hanno l'obbiettivo di proporre problemi stimolanti, fornire idee e consigli su come affrontare i problemi, fornire informazioni sulle gare locali e nazionali, strategie di problem solving, ...
Spero che questo ti sia chiaro per i prossimi messaggi.
Detto ciò, buona navigazione e alla prossima.
Mathomico
- gpdimonderose
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Re: reply
Per evitare di rendere troppo lunga la conversazione, si è ritenuto opportuno ridurre la dimensione del font----i Moderatori
L’idea è la dynamis dell’essere stesso in sé e per sé, come ciò che è aletheia o disvelatezza o verità aristocratica e sacerdotale. Eraklyto di animo variabile e intriso di ambiguità evocò una sibilla dalla bocca delirante che disse cose di cui non si ride, non addolcite né da ornamenti né da
profumi. Il signore che ha l’oracolo in Delfi non dice e non nasconde, ma accenna: tratti in inganno gli uomini nella conoscenza delle cose visibili, simili a Omero, trassero in inganno dei bambini: tutto quel che abbiamo visto e preso lo lasciamo, tutto quello che non abbiamo visto
né preso lo portiamo con noi. La presenza in Eraclito dell' oracolo si spiegò con l’intenzionalità di offrire
una sacralità al pensiero, quasi si trattasse di una rivelazione ermeneutica. Eraclito aprì la verità nel logos, benché verità eterna, non la si comprenda mai, né prima di udirla né
dopo: è la legge del mondo, spiegò, ma si è ignari da svegli, così come nei sogni, tale verità riflette la physis in ogni ente, quale stabilità della physis-archê ontologica, ma non c'è risonanza anche se si ascolta: sì è presenti, ma
assenti. Per tanto il pensiero è la virtù e la sapienza è l' ascolto della risonanza dinamica della physis che raccolga l’intima natura della physis kryptata, giacchè ama nascondersi. E si dà o si eventua solo nella dynamis. Si deve sapere che la guerra è comune, e che la giustizia è contesa, e che tutto avviene secondo contesa e
necessità o eristica. Polemos o l'eristica dinamica della physis è l'ontogenesi che rivela la fenomenica degli dei e l'ontologia della libertà dell'esserci quale fondamento della mondità eleusina. Eraclito svelò la dinamica sublime dell'eristica in accordo o in discordanze discordi, quale bellissima e sublime armonia, concorde pur discordando: armonia sublime di tensioni contrastanti
come nell’arco e nella lira: questi infatti trasformandosi sono quelli, e quelli a loro volta, trasformandosi, sono la dynamis, concorde e discorde, armonica e disarmonica, dinamica ontologica-cosmologica che si rivela la struttura ontologica della dinamica cosmica; il suo apparente caos trova nella singolorità la dinamica strutturale latente, profonda, invisibile: l’armonia invisibile è più pregnante o ontologica della visibile. La via in su e la via in giù sono identiche o invarianti nella dynamis ontologica, così come è sempre lo stesso sia il principio e sia la fine nella sfera. Quella dynamis del mondo è la stessa per tutti, non c'è né una per gli dei né una degli esseri animati o inanimati, ma c'è sempre stata ed è e sarà fuoco vivo in eterno, che al tempo dovuto si accenda e al tempo si spenga. Dinamica reciproca di tutte le cose col fuoco e del fuoco con tutte le cose, come delle merci con l’oro e dell’oro. Mutamenti dinamici del fuoco: dapprima mare, del mare una metà terra, l’altra soffio kosmico della dynamis o cosmogonia della physis. Il kosmos dinamico è la physis originaria dotata di una propria vitalità dinamica strutturalmente stabile, che si riveli in dynamis della physis-archê meteorologici evaporazione, condensazione, fulmini , interpretati come risultato delle metamorfosi fenomeniche dell' ontogenesi dinamica abissale come lo sono gli insondabili confini dell’anima. Eraclito ci svelò così gli inesauribili movimenti dell'essere dell'ente quale dynamis della physis cosmica, quale struttura ontologica della bellezza-sublime della divinità o assolutezza dell'armonia fenomenica così interpretata nell'ermeneutica eristica della dynamis: le fanciulle Figlie del Sole lungo la via che appartiene alla divinità, egli asseconda con il proprio desiderio il tiro dei cavalli nel tragitto dalle case della Notte verso la luce. Alla porta dei sentieri della Notte e
del Giorno le fanciulle persuadono la Dikê a consentire il passaggio del mortale, per la strada maestra che lo porta, infine, al cospetto di una dea innominata o Verità, la quale, accogliendolo benevolmente, così gli rivolge la rivelazione: giovane, tu che, compagno di immortali guidatrici,
con le cavalle che ti portano giungi alla nostra dimora,
rallegrati, poiché non un’infausta sorte ti ha condotto a percorrere questo cammino, infatti è fuori dalla via battuta ,
ma legge divina apprenda:
e il solido cuore della Verità ben rotonda
e le opinioni dei mortali, nelle quali non c’è una vera certezza: come le cose che appaiono e che veramente fossero, essendo tutte in ogni senso: Parmenide. La divinità parmenidea è rivelazione della Verità. Le qualità dinamiche dalla dea della Verità o della Alêtheia si svelano nella sua ontologica disvelatezza interpretativa rivolta alle entità fenomeniche che appaiono, agli enti della dinamica mondana.
La dea è ciò che si manifesta, si dà o si eventua nella dynamis sublime. Essere è pensare la dinamica sublime: ascolti, quali sono le vie di ricerca che sole si possono pensare:
l’una che è e che non è possibile che non sia, è il sentiero della Persuasione, perché si svela la dynamis sublime della Verità, l’altra che non è e che è necessario che non sia: questo è un sentiero su cui nulla si apprende: non si può conoscere ciò che non è, perché non è cosa fattibile,
né esprimerlo. Infatti la stessa dynamis è pensare ed essere. La rivelazione della dinamica della Verità, affidata al mythos afferma l’essere, l’altra il nulla che non è; indeterminatezza dinamica dell'eristica solo apparente
giacchè svela l’essere come vera e unica possibilità, e
l’essere che non può non manifestarsi nel pensiero quale fenomeno dinamico esistenzale dell' esserci.
Essere la dynamis o essere la verità dinamica della disvelatezza: to on o to eon indica per un verso l’ente, ciò che è, per altro tutto ciò che è, per altro ancora significa quanto è immutabile, imperituro e eterno nella realtà, in ciò contrasta l’instabile physis, come cose che pur sono assenti, alla mente siano saldamente presenti, non si può recidere l’essere dal suo essere congiunto con l’essere,
né come disperso dappertutto in ogni senso nel cosmo,
né come raccolto insieme nella dynamis dell’essere, qui:
l’essere to eon è proposto come lo sfondo che accoglie, stringe tutte le cose, la dinamica che dà significato al molteplice degli enti presenti e assenti, lontani e vicini; l’instabilità dinamica della physis-archê disvela l’assoluta dynamis nell’essere: emarginando il nulla, risolve la problematica del passaggio dal nulla all’essere o della transcendenza dinamica
dall’essere al nulla o dispersione e concentrazione dell’essere nel cosmologia o qualcosa di diverso accanto all’essere, un non-essere quale entità fenomenica di modelli cosmogonici.
In relatività con l'epistemica cosmica dell’essere in relazione con Senofane, il quale contrappone al
politeismo e antropomorfismo un monoteistico incentrato sulla singolarità dell'essere e divinità della mondità nei segni dell’essere. È necessario il dire e il pensare che l’essere sia: infatti l’essere è,
il nulla non è: vi esorto alla contemplatezza, da questa prima via di ricerca si deve essere in lontananza,
ma anche da quella su cui gli esseri che nulla sanno
vanno errando: è l’incertezza che guida una dissennata mente, si è trascinati, sordi e ciechi , sbalorditi e senza giudizio,
dai quali essere e non-essere sono considerati la medesima cosa e non sono la medesima cosa, e perciò di tutte le cose c’è un cammino reversibile. Infatti, questo non potrà mai imporsi: che siano le cose che non sono!
Ma da questa via di ricerca allontana il pensiero,
né l’abitudine, nata da numerose esperienze, su questa via forzi
a muovere l’occhio che non vede, l’orecchio che rimbomba
e la lingua, ma con la ragione giudica la prova molto discussa
che è stata dinamicamente disvelata nella sua
consistenza ontologica.
È la dea della verità che soggiorna senza eclisse, senza tramonto che svela la purezza dell'essere in luce con il tramonto senza mai più coniugare essere e nulla, o
la follia dell' essere in interagenza con il non-essere.
Eraclito dissolve quell'eristica fenomenica o epistemica nella relatività dinamica della physis che si dà alla luce e non si disvela, come la dea aleteia dell’essere:
che è l’essere ingenerato e imperituro,
è un intero nel suo insieme, immobile e senza fine.
Né una volta era, né sarà, perché è ora insieme tutto quanto,
singolarità dinamica continua. Quale è l' origine della dynamis?
Dal non-essere o dal nulla non è consentito
né dirlo né pensarlo, perché non è possibile né dire né pensare
che non sia la dynamis dell'esserci. Quale eventualità lo avrebbe mai costretto a nascere, dopo o prima, se derivasse dal nulla? Perciò è fenomeno che sia , o non sia per nulla.
E' dall’essere dynamis che insorgerà la forza di una certezza che sorga e soggiorni senza fine e senza eclisse, e che sia in relatività alla disvelatezza ed all'oblio: né il nascere né il perire consentì: l’essere si stringe con l’essere, è senza principio e senza fine. Lo stesso è il pensare, è il pensiero, perché senza l’essere nel quale è espresso,
non c'è il pensare: nient’altro o è o sarà
all’infuori dell’essere: la dynamis dell'esserci è nascere e perire, essere e non-essere, cambiare luogo e mutare luminoso o insorgere o soggiornare.
Inoltre è completezza da ogni parte, simile a una ben rotonda sfera, kronodinamica dal centro uguale in ogni parte: né in qualche modo più grande né più piccola sia o quantitativa, ma qualitativa da ogni parte dynamis, è un tutto inviolabile nei suoi confini o nell'apeiron. L’essere è senza fine: non potrebbe sorgere dal nulla né passare nel nulla; è singolarità dinamica continua indivisibile rivelazione della dea della disvelatezza: tra l’essere e il nulla, non rimane che un sentiero dinamico disvelante la physis o l'astrophysis dell’esserci.
La dynamis c'è , si dà, si eventua: come può il
non-essere viceversa determinare ciò che è? L’assoluta assenza della dynamis non si svela che nell'abissalità kryptante: ex nihilo nihil , l’eventualità di una
generazione del nulla dal nulla si eventua sempre quale tramonto dell’essere, ma l'esserci che mai tramonta, che insorge e soggiorna è la dynamis illuminante dell'astro-physis ontoepistemica, che implica la svelatezza della dea o la sua verità. L’essere soggiorna nel vuoto della physis indivisibile ma dinamico, stabilmente senza eclisse e senza fine, atemporale, eternamente senza tramonto con la sua dynamis o forza divina inviolabile, invulnerabile è un'icona della potenza, un'imago dynamis, un’immagine potente, bella e rotonda sfera, con le sue qualità di solidità, integrità, omogeneità e equilibrio di purezza transcentente e con una significanza cosmologica: l’essere della physis o dell'astrophysis è l’universo, espressione dell’intero cosmo e delle sue perfezioni.
Un cosmo sferico, pieno d’essere, compatto dal centro alla periferia, equilibrato. Un cosmo che, intuito nella sua globalità, è tutto quello che può e deve essere, con un dinamico
sviluppo temporale, senza nulla che possa sopraggiungere o venire a mancare. Un cosmo in cui, considerato nella sua totalità e densità, si risolve la dynamis disvelante, oppure occultante, disorientante, accadente esserci nella physis quale etereo fuoco della fiamma, leggero, a sé medesimo da ogni parte identico, e rispetto all’altro, invece, non identico; opposto o in contrastanza con la notte oscura, di struttura densa e pesante: è la dynamis quale ordinamento del mondo, verità in evidenza dell’essere al mondo.
L’essere è realtà cosmica, vissuta e accertata
sia pure in un mondo fenomenico. La dea delle verità del kosmos è seducente con le sue parole che manifesta i fenomena del diakosmos, quale rivelazione del cuore della verità che non trema e si dà nell'evento o che appare. Il mythos della dea si dà sempre sorgente nell'archè-physis
quale transcendenza della purezza ontologica dell’apparire degli eventi dinamici o fenomenici, o la loro ermeneutica finita o infinita interpretazione della Apparenza astrophysica: l’apparire è il manifestarsi stesso dell’esserci della dynamis in relatività e in equilibrio con la physis dell’essere Aletheia, verità dinamica, sempre insorgente e senza tramonto, una grande cosmologia dinamica alternante luce e notte, quale STORIA MITIKA ed ONTOLOGICA
del MITO della PHYSIS e dell'astrophysis.
Il mito o storia mitica della Physis o dell'astrophysis è essenzialmente un luogo mitico,una topologia del mito dell’abisso,della fondatezza,dell’aldilà ontodynamica:la storia del mito della Physis è la storia dei luoghi del mito,la storia mitika del mito è la storia dell’Essere mitiko,o dell’eterno ritorno del mito o della risonanza infinita dell’essere nel mito,nella latenza,custodita,curata per eventuarsi nella epokè mitica della Physis o dell'astrophysis dinamica.
La storia del mito della Physis o delle dynamis astrophysica è la storia della radura dell’Essere, dell’Essere diradato,sgombro,libero d’Essere nell’abisso mitiko, senza nulla, senza niente, senza fine, senza tramonto, senza eclisse.
Nessuno è ancora stato libero di ricercare la storia dell’ontologia del mito della Physis dinamica dell'astrophysis,aldilà dell’ermeneutica teologica, oltre la metafisica nichilista categorica, epistemica,paradigmatica.
Non c’è né l’ontologia dell’essere mitico, né l’ontosofia del mito o la storia mitika del mito della Physis della dynamis astrophysis.
La storia del mito si fonda sulla storia mitica della dynamis sublime:senza essere liberi di contemplare il mito dell'astrophysis dynamica, non c’è mito ma solo fondamentalismo teologico, teocrazia:la storia mitika del mito della Physis è la storia mitika della dynamis d’Essere in presenza della contemplazione dell’Essere astrophysis o divinità.
Il mito c’è quando l’essere si pone dinanzi nella contemplazione dell’Essere astrophysis dynamica che si dà, si getta alla presenza nella radura, nella topologia dell’Essere, quale ontologia dell’Essere dinamico, il Gegengrund o fondale astrophysico che si eventua nella ontovarietà della gettatezza del mito della dynamis sublime è la radura dinamica che custodisce, kriptata, latente la cura dell’Essere dynamis dell'astrophysis.
I luoghi della Gegengrund o fondale dell'astrophysis sono gli spazi kaosmici ove si getta dinanzi,davanti l’Essere mitiko della dynamis, i luoghi del mito dinamico sono quelli che l’esserci si trova di fronte non ad un orizzonte del mondo, o ad una prospettiva mondana, o ad un tramonto o eclisse cosmici, ma l’Essere è abitato dynamicamente dall’orizzonte e dalla prospettiva dell’Essere senza fine, senza declino,senza tramonto, senza eclisse, quale eterno ritorno della risonanza dell’Essere mitiko della dynamis astrophysica.
Solo così si eventua l’epochè della storia mitika della dynamis sublime, non teokratica, del mito della Physis dinamica dell'astrophysis. Tanto per essere rigorosi fino in fondo:il mito della dynamis non è la topologia della teocrazia, né il mito è la singolarità nichilista cosmica del tempo immaginario, giacchè quelle suggestive topologie sono sempre categorie della prospettiva del mondo tramontante mentre l’orizzonte dell’Essere mitiko della dynamis non si trova mai di fronte all’eclisse, al tramonto, alla fine della storia, del tempo, dello spazio, del kosmo o dell'astrophysis.
Nel mito della dynamis invece c’è l’eterno ritorno della differenza ontologica tra il Gegenstand quale contrastanza eristica della dynamis astrophysica: non il nulla o il niente, ma l’Essere dinamico che ci viene in-contro, l’Essere della dynamis sublime che si getta alla presenza, per abitare l’Essere che contempla la radura ove si eventui l'astrophysis.
Eraclito eventuò per prima l’essere poi la dynamis. Eraclito fonda la dinamica dello scorrere dell’essere nel nulla. Il pensiero di Eraclito è ancora poetante ma nello stesso tempo è anche la prima singolarità di contrastanza eristica: vi è contenuto il principio della dynamis. La dynon è la dea dell'esserci, lì la singolarità è completezza, lì la singolarità si dà, si eventua quale differenza dell'ontodynamica della physis, lì c'è l'autodynamica della differenza nell'intrasingolarità, lì c'è l'abissalità dell'essere nell'ente o l'evento dell'essere nelle entità mondane, lì c'è il kryptarsi dell'essere nelle singolarità della physis, lì c' è il tramonto o meglio è l'insorgenza senza eclisse dell'astrophysis che dà luce e si dà alla luce senza tramontare. Non c'è orbita o gravità ma solo il soggiornare senza fine, o il sorgere della purezza della transcendenza della physis in relatività con la disvelatezza e l'oblio.Mathomico ha scritto:Ciao gpdimonderose,
per iniziare ti consiglio di dare un'occhiata alle regole del forum, alle f.a.q. e ai consigli su dove mettere i messaggi.
Come sai senz'altro questo è un forum dedicato alla matematica ed in particolare alle Olimpiadi della Matematica.
Questa in cui hai postato diversi sondaggi è, in particolare, la sezione di Fisica del forum. Ti faccio presente che è d'uso sul forum, nel caso in cui si proponga un sondaggio, fornire una breve ma precisa spiegazione sul sondaggio stesso, sulle eventuali motivazioni che hanno portato l'utente a proporlo: tali spiegazioni dovrebbero essere pensate per l'utente medio del forum, ossia uno studente del liceo, e al quale non si richiede, in effetti, nulla più che una preparazione di base e tanta passione per gli argomenti trattati.
Comunque, seppure non sia mancata occasione di discutere anche di argomenti più profondi, sul significato stesso della fisica, sui suoi limiti, e sulla sua fondatezza (se vogliamo dirla con le tue parole), lo scopo principale del forum è un altro.
Sia la sezione di fisica, che il forum in generale, hanno l'obbiettivo di proporre problemi stimolanti, fornire idee e consigli su come affrontare i problemi, fornire informazioni sulle gare locali e nazionali, strategie di problem solving, ...
Spero che questo ti sia chiaro per i prossimi messaggi.
Detto ciò, buona navigazione e alla prossima.
Mathomico
L’idea è la dynamis dell’essere stesso in sé e per sé, come ciò che è aletheia o disvelatezza o verità aristocratica e sacerdotale. Eraklyto di animo variabile e intriso di ambiguità evocò una sibilla dalla bocca delirante che disse cose di cui non si ride, non addolcite né da ornamenti né da
profumi. Il signore che ha l’oracolo in Delfi non dice e non nasconde, ma accenna: tratti in inganno gli uomini nella conoscenza delle cose visibili, simili a Omero, trassero in inganno dei bambini: tutto quel che abbiamo visto e preso lo lasciamo, tutto quello che non abbiamo visto
né preso lo portiamo con noi. La presenza in Eraclito dell' oracolo si spiegò con l’intenzionalità di offrire
una sacralità al pensiero, quasi si trattasse di una rivelazione ermeneutica. Eraclito aprì la verità nel logos, benché verità eterna, non la si comprenda mai, né prima di udirla né
dopo: è la legge del mondo, spiegò, ma si è ignari da svegli, così come nei sogni, tale verità riflette la physis in ogni ente, quale stabilità della physis-archê ontologica, ma non c'è risonanza anche se si ascolta: sì è presenti, ma
assenti. Per tanto il pensiero è la virtù e la sapienza è l' ascolto della risonanza dinamica della physis che raccolga l’intima natura della physis kryptata, giacchè ama nascondersi. E si dà o si eventua solo nella dynamis. Si deve sapere che la guerra è comune, e che la giustizia è contesa, e che tutto avviene secondo contesa e
necessità o eristica. Polemos o l'eristica dinamica della physis è l'ontogenesi che rivela la fenomenica degli dei e l'ontologia della libertà dell'esserci quale fondamento della mondità eleusina. Eraclito svelò la dinamica sublime dell'eristica in accordo o in discordanze discordi, quale bellissima e sublime armonia, concorde pur discordando: armonia sublime di tensioni contrastanti
come nell’arco e nella lira: questi infatti trasformandosi sono quelli, e quelli a loro volta, trasformandosi, sono la dynamis, concorde e discorde, armonica e disarmonica, dinamica ontologica-cosmologica che si rivela la struttura ontologica della dinamica cosmica; il suo apparente caos trova nella singolorità la dinamica strutturale latente, profonda, invisibile: l’armonia invisibile è più pregnante o ontologica della visibile. La via in su e la via in giù sono identiche o invarianti nella dynamis ontologica, così come è sempre lo stesso sia il principio e sia la fine nella sfera. Quella dynamis del mondo è la stessa per tutti, non c'è né una per gli dei né una degli esseri animati o inanimati, ma c'è sempre stata ed è e sarà fuoco vivo in eterno, che al tempo dovuto si accenda e al tempo si spenga. Dinamica reciproca di tutte le cose col fuoco e del fuoco con tutte le cose, come delle merci con l’oro e dell’oro. Mutamenti dinamici del fuoco: dapprima mare, del mare una metà terra, l’altra soffio kosmico della dynamis o cosmogonia della physis. Il kosmos dinamico è la physis originaria dotata di una propria vitalità dinamica strutturalmente stabile, che si riveli in dynamis della physis-archê meteorologici evaporazione, condensazione, fulmini , interpretati come risultato delle metamorfosi fenomeniche dell' ontogenesi dinamica abissale come lo sono gli insondabili confini dell’anima. Eraclito ci svelò così gli inesauribili movimenti dell'essere dell'ente quale dynamis della physis cosmica, quale struttura ontologica della bellezza-sublime della divinità o assolutezza dell'armonia fenomenica così interpretata nell'ermeneutica eristica della dynamis: le fanciulle Figlie del Sole lungo la via che appartiene alla divinità, egli asseconda con il proprio desiderio il tiro dei cavalli nel tragitto dalle case della Notte verso la luce. Alla porta dei sentieri della Notte e
del Giorno le fanciulle persuadono la Dikê a consentire il passaggio del mortale, per la strada maestra che lo porta, infine, al cospetto di una dea innominata o Verità, la quale, accogliendolo benevolmente, così gli rivolge la rivelazione: giovane, tu che, compagno di immortali guidatrici,
con le cavalle che ti portano giungi alla nostra dimora,
rallegrati, poiché non un’infausta sorte ti ha condotto a percorrere questo cammino, infatti è fuori dalla via battuta ,
ma legge divina apprenda:
e il solido cuore della Verità ben rotonda
e le opinioni dei mortali, nelle quali non c’è una vera certezza: come le cose che appaiono e che veramente fossero, essendo tutte in ogni senso: Parmenide. La divinità parmenidea è rivelazione della Verità. Le qualità dinamiche dalla dea della Verità o della Alêtheia si svelano nella sua ontologica disvelatezza interpretativa rivolta alle entità fenomeniche che appaiono, agli enti della dinamica mondana.
La dea è ciò che si manifesta, si dà o si eventua nella dynamis sublime. Essere è pensare la dinamica sublime: ascolti, quali sono le vie di ricerca che sole si possono pensare:
l’una che è e che non è possibile che non sia, è il sentiero della Persuasione, perché si svela la dynamis sublime della Verità, l’altra che non è e che è necessario che non sia: questo è un sentiero su cui nulla si apprende: non si può conoscere ciò che non è, perché non è cosa fattibile,
né esprimerlo. Infatti la stessa dynamis è pensare ed essere. La rivelazione della dinamica della Verità, affidata al mythos afferma l’essere, l’altra il nulla che non è; indeterminatezza dinamica dell'eristica solo apparente
giacchè svela l’essere come vera e unica possibilità, e
l’essere che non può non manifestarsi nel pensiero quale fenomeno dinamico esistenzale dell' esserci.
Essere la dynamis o essere la verità dinamica della disvelatezza: to on o to eon indica per un verso l’ente, ciò che è, per altro tutto ciò che è, per altro ancora significa quanto è immutabile, imperituro e eterno nella realtà, in ciò contrasta l’instabile physis, come cose che pur sono assenti, alla mente siano saldamente presenti, non si può recidere l’essere dal suo essere congiunto con l’essere,
né come disperso dappertutto in ogni senso nel cosmo,
né come raccolto insieme nella dynamis dell’essere, qui:
l’essere to eon è proposto come lo sfondo che accoglie, stringe tutte le cose, la dinamica che dà significato al molteplice degli enti presenti e assenti, lontani e vicini; l’instabilità dinamica della physis-archê disvela l’assoluta dynamis nell’essere: emarginando il nulla, risolve la problematica del passaggio dal nulla all’essere o della transcendenza dinamica
dall’essere al nulla o dispersione e concentrazione dell’essere nel cosmologia o qualcosa di diverso accanto all’essere, un non-essere quale entità fenomenica di modelli cosmogonici.
In relatività con l'epistemica cosmica dell’essere in relazione con Senofane, il quale contrappone al
politeismo e antropomorfismo un monoteistico incentrato sulla singolarità dell'essere e divinità della mondità nei segni dell’essere. È necessario il dire e il pensare che l’essere sia: infatti l’essere è,
il nulla non è: vi esorto alla contemplatezza, da questa prima via di ricerca si deve essere in lontananza,
ma anche da quella su cui gli esseri che nulla sanno
vanno errando: è l’incertezza che guida una dissennata mente, si è trascinati, sordi e ciechi , sbalorditi e senza giudizio,
dai quali essere e non-essere sono considerati la medesima cosa e non sono la medesima cosa, e perciò di tutte le cose c’è un cammino reversibile. Infatti, questo non potrà mai imporsi: che siano le cose che non sono!
Ma da questa via di ricerca allontana il pensiero,
né l’abitudine, nata da numerose esperienze, su questa via forzi
a muovere l’occhio che non vede, l’orecchio che rimbomba
e la lingua, ma con la ragione giudica la prova molto discussa
che è stata dinamicamente disvelata nella sua
consistenza ontologica.
È la dea della verità che soggiorna senza eclisse, senza tramonto che svela la purezza dell'essere in luce con il tramonto senza mai più coniugare essere e nulla, o
la follia dell' essere in interagenza con il non-essere.
Eraclito dissolve quell'eristica fenomenica o epistemica nella relatività dinamica della physis che si dà alla luce e non si disvela, come la dea aleteia dell’essere:
che è l’essere ingenerato e imperituro,
è un intero nel suo insieme, immobile e senza fine.
Né una volta era, né sarà, perché è ora insieme tutto quanto,
singolarità dinamica continua. Quale è l' origine della dynamis?
Dal non-essere o dal nulla non è consentito
né dirlo né pensarlo, perché non è possibile né dire né pensare
che non sia la dynamis dell'esserci. Quale eventualità lo avrebbe mai costretto a nascere, dopo o prima, se derivasse dal nulla? Perciò è fenomeno che sia , o non sia per nulla.
E' dall’essere dynamis che insorgerà la forza di una certezza che sorga e soggiorni senza fine e senza eclisse, e che sia in relatività alla disvelatezza ed all'oblio: né il nascere né il perire consentì: l’essere si stringe con l’essere, è senza principio e senza fine. Lo stesso è il pensare, è il pensiero, perché senza l’essere nel quale è espresso,
non c'è il pensare: nient’altro o è o sarà
all’infuori dell’essere: la dynamis dell'esserci è nascere e perire, essere e non-essere, cambiare luogo e mutare luminoso o insorgere o soggiornare.
Inoltre è completezza da ogni parte, simile a una ben rotonda sfera, kronodinamica dal centro uguale in ogni parte: né in qualche modo più grande né più piccola sia o quantitativa, ma qualitativa da ogni parte dynamis, è un tutto inviolabile nei suoi confini o nell'apeiron. L’essere è senza fine: non potrebbe sorgere dal nulla né passare nel nulla; è singolarità dinamica continua indivisibile rivelazione della dea della disvelatezza: tra l’essere e il nulla, non rimane che un sentiero dinamico disvelante la physis o l'astrophysis dell’esserci.
La dynamis c'è , si dà, si eventua: come può il
non-essere viceversa determinare ciò che è? L’assoluta assenza della dynamis non si svela che nell'abissalità kryptante: ex nihilo nihil , l’eventualità di una
generazione del nulla dal nulla si eventua sempre quale tramonto dell’essere, ma l'esserci che mai tramonta, che insorge e soggiorna è la dynamis illuminante dell'astro-physis ontoepistemica, che implica la svelatezza della dea o la sua verità. L’essere soggiorna nel vuoto della physis indivisibile ma dinamico, stabilmente senza eclisse e senza fine, atemporale, eternamente senza tramonto con la sua dynamis o forza divina inviolabile, invulnerabile è un'icona della potenza, un'imago dynamis, un’immagine potente, bella e rotonda sfera, con le sue qualità di solidità, integrità, omogeneità e equilibrio di purezza transcentente e con una significanza cosmologica: l’essere della physis o dell'astrophysis è l’universo, espressione dell’intero cosmo e delle sue perfezioni.
Un cosmo sferico, pieno d’essere, compatto dal centro alla periferia, equilibrato. Un cosmo che, intuito nella sua globalità, è tutto quello che può e deve essere, con un dinamico
sviluppo temporale, senza nulla che possa sopraggiungere o venire a mancare. Un cosmo in cui, considerato nella sua totalità e densità, si risolve la dynamis disvelante, oppure occultante, disorientante, accadente esserci nella physis quale etereo fuoco della fiamma, leggero, a sé medesimo da ogni parte identico, e rispetto all’altro, invece, non identico; opposto o in contrastanza con la notte oscura, di struttura densa e pesante: è la dynamis quale ordinamento del mondo, verità in evidenza dell’essere al mondo.
L’essere è realtà cosmica, vissuta e accertata
sia pure in un mondo fenomenico. La dea delle verità del kosmos è seducente con le sue parole che manifesta i fenomena del diakosmos, quale rivelazione del cuore della verità che non trema e si dà nell'evento o che appare. Il mythos della dea si dà sempre sorgente nell'archè-physis
quale transcendenza della purezza ontologica dell’apparire degli eventi dinamici o fenomenici, o la loro ermeneutica finita o infinita interpretazione della Apparenza astrophysica: l’apparire è il manifestarsi stesso dell’esserci della dynamis in relatività e in equilibrio con la physis dell’essere Aletheia, verità dinamica, sempre insorgente e senza tramonto, una grande cosmologia dinamica alternante luce e notte, quale STORIA MITIKA ed ONTOLOGICA
del MITO della PHYSIS e dell'astrophysis.
Il mito o storia mitica della Physis o dell'astrophysis è essenzialmente un luogo mitico,una topologia del mito dell’abisso,della fondatezza,dell’aldilà ontodynamica:la storia del mito della Physis è la storia dei luoghi del mito,la storia mitika del mito è la storia dell’Essere mitiko,o dell’eterno ritorno del mito o della risonanza infinita dell’essere nel mito,nella latenza,custodita,curata per eventuarsi nella epokè mitica della Physis o dell'astrophysis dinamica.
La storia del mito della Physis o delle dynamis astrophysica è la storia della radura dell’Essere, dell’Essere diradato,sgombro,libero d’Essere nell’abisso mitiko, senza nulla, senza niente, senza fine, senza tramonto, senza eclisse.
Nessuno è ancora stato libero di ricercare la storia dell’ontologia del mito della Physis dinamica dell'astrophysis,aldilà dell’ermeneutica teologica, oltre la metafisica nichilista categorica, epistemica,paradigmatica.
Non c’è né l’ontologia dell’essere mitico, né l’ontosofia del mito o la storia mitika del mito della Physis della dynamis astrophysis.
La storia del mito si fonda sulla storia mitica della dynamis sublime:senza essere liberi di contemplare il mito dell'astrophysis dynamica, non c’è mito ma solo fondamentalismo teologico, teocrazia:la storia mitika del mito della Physis è la storia mitika della dynamis d’Essere in presenza della contemplazione dell’Essere astrophysis o divinità.
Il mito c’è quando l’essere si pone dinanzi nella contemplazione dell’Essere astrophysis dynamica che si dà, si getta alla presenza nella radura, nella topologia dell’Essere, quale ontologia dell’Essere dinamico, il Gegengrund o fondale astrophysico che si eventua nella ontovarietà della gettatezza del mito della dynamis sublime è la radura dinamica che custodisce, kriptata, latente la cura dell’Essere dynamis dell'astrophysis.
I luoghi della Gegengrund o fondale dell'astrophysis sono gli spazi kaosmici ove si getta dinanzi,davanti l’Essere mitiko della dynamis, i luoghi del mito dinamico sono quelli che l’esserci si trova di fronte non ad un orizzonte del mondo, o ad una prospettiva mondana, o ad un tramonto o eclisse cosmici, ma l’Essere è abitato dynamicamente dall’orizzonte e dalla prospettiva dell’Essere senza fine, senza declino,senza tramonto, senza eclisse, quale eterno ritorno della risonanza dell’Essere mitiko della dynamis astrophysica.
Solo così si eventua l’epochè della storia mitika della dynamis sublime, non teokratica, del mito della Physis dinamica dell'astrophysis. Tanto per essere rigorosi fino in fondo:il mito della dynamis non è la topologia della teocrazia, né il mito è la singolarità nichilista cosmica del tempo immaginario, giacchè quelle suggestive topologie sono sempre categorie della prospettiva del mondo tramontante mentre l’orizzonte dell’Essere mitiko della dynamis non si trova mai di fronte all’eclisse, al tramonto, alla fine della storia, del tempo, dello spazio, del kosmo o dell'astrophysis.
Nel mito della dynamis invece c’è l’eterno ritorno della differenza ontologica tra il Gegenstand quale contrastanza eristica della dynamis astrophysica: non il nulla o il niente, ma l’Essere dinamico che ci viene in-contro, l’Essere della dynamis sublime che si getta alla presenza, per abitare l’Essere che contempla la radura ove si eventui l'astrophysis.
http://www.lulu.com/giacinto53
chiaro?
Come gli altri utenti cominciano a farti notare, la situazione comincia a diventare fastidiosa.Pigkappa ha scritto:Questa cosa poteva risultare almeno un pochino divertente... All'inizio.
A differenza di qualcuno, quando scrivo una frase cerco di fare in modo che ogni suo elemento sia essenziale e necessario; come avrai notato, ho evidenziato nella citazione al mio precedente messaggio le parti che si riferiscono a requisiti non soddisfatti dalla tua risposta.Mathomico ha scritto: Questa in cui hai postato diversi sondaggi è, in particolare, la sezione di Fisica del forum. Ti faccio presente che è d'uso sul forum, nel caso in cui si proponga un sondaggio, fornire una breve ma precisa spiegazione sul sondaggio stesso, sulle eventuali motivazioni che hanno portato l'utente a proporlo: tali spiegazioni dovrebbero essere pensate per l'utente medio del forum, ossia uno studente del liceo, e al quale non si richiede, in effetti, nulla più che una preparazione di base e tanta passione per gli argomenti trattati.
Per il momento mi sono limitato a modificare il tuo messaggio, i prossimi potrebbero essere cancellati.
Nel rispetto degli altri utenti, ti prego di attenerti alle regole.
Ciao, Mathomico.
Mathomico, ma non ti rendi conto di perdere tempo? Quello e' in un mondo tutto suo.
Lo so che lo fai per correttezza, ma tanto quello non ascolta.
Cmq in Birreria non ci starebbero male
(anche se sarebbe meglio la Oppieria) 
Lo so che lo fai per correttezza, ma tanto quello non ascolta.
Cmq in Birreria non ci starebbero male


impara il [tex]~\LaTeX[/tex] e mettilo da par[tex]\TeX~[/tex]
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membro: Club Nostalgici
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