2 LaTeX tips (così faccio la figura di uno che sa il LaTeX).
- I simboli del dollaro $, che si usano per entrare in modo matematico, qui sono superflui.
- Per scrivere $ \max $ si usa il codice
Per fortuna che una delle regole proposte da fph era di dare titoli significativi ... se io chiamassi tutti i miei post "triangoli & co." o "cerchi & co." Mind mi sbranerebbe ... su, Alex, sii più specifico la prossima volta : Corso - Docente - Giorno, Libro - Autore - Pagina, o cose simili ... su, da bravo.
Inoltre, già che ci sono, quella funzione cos'è ? una funzione dai reali nei reali, dai complessi nei complessi, dagli ordinali negli ordinali iniziali ? è di clase C-infinito, di classe C-2, C-1 o solo assolutamente continua ? il massimo è da intendersi sull'intervallo di integrazione ? insomma, un po' di precisione non guasta...
Riporto in auge questo problema che mi sembra molto interessante.
Ammetto di non essere riuscito a cavar fuori molto con metodi standard,
a parte la banale
e le ricorrenze H1 ed H2 sembrerebbero piuttosto facili da sciogliere...
Anche senza immani fatiche algebriche, è abbastanza evidente che
facendo tendere n verso l'infinito si ottiene
$ 2 a_i = a_{i-1} + a_{i+1} $
che ci comunica in modo piuttosto evidente che la funzione cercata è una retta (in realtà non sono stato molto formale in questa
approssimazione "discreta" del metodo delle variazioni, ad essere pignoli
andrebbero introdotti il resto dell'approssimazione dell'integrale, tramite
formula di Eulero-McLaurin, e l'errore commesso nella stima puntuale
della derivata: cose che lascio ai volenterosi, io confido che funzioni
ugualmente).
Ora, data l'arbitrarietà del k, e dato che le funzioni che massimizzano
o minimizzano l'integrale sono comunque rette, per il principio di dualità
possiamo limitarci a studiare il problema primale limitatamente alle rette.
$ f(x)=ax+b $
Possiamo supporre che a sia positivo, dato che scambiare f(x) con -f(x)
non altera l'integrale. A questo punto il massimo sarà sicuramente
raggiunto nel punto di ascissa 1, e varrà a+b. Dobbiamo quindi risolvere
il problema
E perché mai? La g è un polinomio nelle variabili a (per cui, C-infinito)
e le stime (sia quella puntuale della derivata che quella per rettangoli
dell'integrale) funzionano indipendentemente dal fatto che la f sia C-1
o solo derivabile. Al più possono accadere drammi algebrici con i resti,
ma, come già detto, ho fede nei volenterosi!
Infatti sono i resti che scazzano se la f non è C1 ... la derivata può fare cose brutte ... ma comunque, non vedo la necessità di tutta questa bagarre ...
mi pareva ci fossero metodi più semplici per venire a capo di questo problema...
Va bene Sam, metterò mano ai resti, ma non stasera.
(Confido che, limitatamente a questo problema, la derivata non possa
fare cose tanto perfide, dato che non ne trarrebbe nessuna convenienza,
id est non mi pare sensato che una soluzione del primale possa essere
anche solo vagamente oscillante, così neppure la derivata)
Sul perché del metodo delle variazioni (duale, per giunta)...
Beh, sai che ho profonda fiducia nella forza bruta.