Il simbolo Aleph (per la cronaca aleph è la prima lettera dell'alfabeto ebraico, similmente all'alpha greco- con la sola differenza che alpha è una vocale e aleph... beh, aleph no) indica generalmente la cardinalità degli insiemi infiniti. Per fare un esempio, $ \displaystyle \aleph_0 $ indica generalmente la cardinalità di $ \displaystyle \mathbb N $ (come anche dell'insieme dei numeri primi, ad esempio), mentre $ \displaystyle \aleph_1 $ la cardinalità di quello che (nell'ipotesi del continuo, per quel che ne so) è il più piccolo insieme infinito ad avere cardinalità maggiore di $ \displaystyle \aleph_0 $, vale a dire $ \displaystyle \mathbb R $. E' chiaro che si può andare avanti così, tanto per cambiare, all'infinito...
Un dettaglio interessante (di nuovo, se la memoria non mi inganna) è che $ \displaystyle \aleph_n=2^{\aleph_{n-1}}=P(\aleph_{n-1}) $, dove P(A) indica l'insieme delle parti di A, i.e. l'insieme composto da tutti i possibili sottoinsiemi di A.
P.S. Non che non abbia visto le risposte di pic e mod_2, ma non avevo proprio voglia di cestinare il mio post dopo tanta fatica

Why are numbers beautiful? It’s like asking why is Beethoven’s Ninth Symphony beautiful. If you don’t see why, someone can’t tell you. I know numbers are beautiful. If they aren’t beautiful, nothing is. - P. Erdös